Rassegna stampa
Roma, la storia di Leon Bailey: dal ghetto di Kingston al sogno giallorosso

CALCIOMERCATO AS ROMA BAILEY – Non è soltanto una trattativa di calciomercato: l’arrivo ormai imminente di Leon Bailey alla Roma porta con sé una storia di vita che merita di essere raccontata. Dalla povertà di Cassava Piece, quartiere difficile a nord di Kingston, fino ai riflettori della Premier League e ora alla possibilità di scrivere un nuovo capitolo in Serie A, l’esterno giamaicano incarna un percorso di rinascita, fatto di sacrifici, velocità e speranza, riporta Il Messaggero.
Dal ghetto giamaicano all’Europa
Cresciuto in un contesto segnato da violenza e criminalità, Bailey ha trovato un’ancora di salvezza in Craig Butler, suo papà adottivo e oggi agente, che lo ha accolto nella sua famiglia allargata insieme ad altri 23 ragazzi. Butler, ex dirigente Toshiba con legami nel calcio giamaicano, fondò il progetto Phoenix per allontanare i giovani dalle strade di Kingston e dar loro un futuro attraverso il pallone.
«Ogni volta che vedi un bambino che ha bisogno, aiutalo, e la gentilezza ti tornerà indietro», ha raccontato Butler in un’intervista sul suo impegno con i ragazzi. Da lì iniziò il viaggio di Bailey, con una valigia, poche scatole di tonno e tanta speranza: Austria, Belgio, Olanda, Germania e infine Inghilterra, fino a diventare protagonista in Bundesliga con il Bayer Leverkusen (119 presenze e 28 gol) e poi in Premier League con l’Aston Villa (110 presenze e 16 reti).
Un talento forgiato da sacrifici
Soprannominato “Chippy”, Bailey non sapeva leggere né scrivere fino a 14 anni. Oggi parla sei lingue — tedesco, francese, olandese, fiammingo, inglese e giamaicano — e, se l’avventura romana diventerà realtà, presto aggiungerà anche l’italiano. La sua vita ricorda da vicino quella di altre icone del calcio cresciute nella povertà e diventate simboli mondiali, da Cafu a George Weah, fino a Sadio Mané.
La sua dote principale resta la velocità, paragonata in Giamaica a quella del mito nazionale Usain Bolt, e proprio questa caratteristica ha convinto Gian Piero Gasperini, che lo ha seguito da vicino e spinto la Roma a investire su di lui. Bailey è un mancino capace di giocare su entrambe le fasce, con confidenza col gol e l’attitudine a essere decisivo anche entrando dalla panchina.
Ora la Roma
L’accordo con l’Aston Villa è stato definito: prestito oneroso con diritto di riscatto. Bailey è pronto a diventare il primo calciatore giamaicano della storia della Roma. Per lui non si tratta solo di una nuova tappa professionale, ma di un altro passo in un percorso iniziato nei vicoli di Kingston e ora arrivato fino al Colosseo, dove il suo agente ha già postato alcune foto. Un segnale che la storia di Leon Bailey e della Roma è destinata a intrecciarsi molto presto.
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