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Gasperini: “La Roma non vuole rinnovare il contratto a Pellegrini. Troverà una sistemazione altrove”

AS ROMA NEWS BOLOGNA GASPERINI – Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Bologna. Queste le sue dichiarazioni:
Presenza numero 600. Come se la immagina la prima all’Olimpico? Come arriva la squadra?
“Ho letto stamattina che domani è la 600esima partita, è stata una grandissima sorpresa. Niente di meglio di poterla realizzare in un contesto come quello di domani, nuova esperienza, con uno stadio così pieno e esigente. E’ un qualcosa di straordinario. La squadra arriva con tanta voglia di fare. Domani è un biglietto da visita, dietro di noi c’è tanta gente, tanta passione. Giochiamo contro una delle migliori squadre del campionato, una squadra rodata e preparata. E’ una bella prima di campionato”
Come sta vivendo la situazione mercato e l’infortunio di Bailey? Dybala è pronto?
“Bailey è incredibile, siamo veramente dispiaciuti. Un infortunio in una situazione difficile da spiegare. Peccato. Al di là dell’immediatezza della partita, dispiace per l’entità dell’infortunio in un gesto consueto. Il mercato? Ormai siamo nella fase finale, è sempre imprevedibile. Io guardo la partita col Bologna. Dybala è rientrato da dieci giorni, è sulla strada giusta, sta facendo tutto. Non può giocare 90 minuti: o dall’inizio o a partita in corso.”
Si aspettava un mercato più veloce per avere la rosa completa per l’inzio del campionato?
“Indubbiamente sì, soprattutto per un allenatore nuovo. Ma con i ragazzi con cui ho lavorato abbiamo lavorato bene. Abbiamo fatto tanto. Tutti quanti noi vorremmo sempre poter partire con una rosa definita per sfruttare al meglio il periodo di preparazione, ma sembra diventata utopia un po’ per tutti.”
Aveva ricevuto rassicurazioni?
“E’ chiaro che fai dei propositi: un conto sono i propositi, un altro la realizzazione, che magari ha dei tempi diversi, e bisogna vedere in quanto si riesce a fare.”
Dovbyk sarà l’attaccante della Roma?
“Vi piace molto la partita di domani… (ride, ndr) Non ho la sfera di cristallo per sapere cosa succederà in questi dieci giorni. Domani Dovbyk è convocato come gli altri. Domani arriviamo di fronte ad un’attesa bella. Domani dovremo avere la concentrazione massima sulla presentazione al nostro pubblico. Queste date consentono di trovarti un giocatore contro due volte, o che ce l’hai e te lo ritrovi contro. Quello che succederà lo vedremo.”
Il paragone musicale?
“Non era riferito a Dovbyk, vale per chiunque giochi a calcio. Ci sono dei tempi come nella musica: se entri un po’ prima o dopo rischi di steccare. Non ho mai nominato Dovbyk in quel senso. Se mi sembra più intonato Ferguson o Dovbyk? Loro due sono due ottimi strumenti, diversi. Sono in crescita tutti e due anche sul piano dinamico e fisico”
La Roma di oggi è più forte?
“Lo dovremo capire. E’ una Roma molto diversa. Se guardate l’ultima formazione a Torino a fine maggio, rispetto a quella ci sono 3 titolari in meno, e 6-7 giocatori in panchina che non ci sono più. Sono arrivati 5 giocatori nuovi, di cui uno si è fatto male. Siamo diversi anche nei numeri. Mi auguro che la Roma sarà più forte. Cerchiamo di scoprirlo insieme strada facendo.”
A che punto è il recupero di Pellegrini? Potremo vedere El Aynaoui iù avanzato?
“Abbiamo diverse soluzioni, tra cui anche questa. Pellegrini mi sembra sia vicino al recupero. Io sono arrivato che era infortunato, non ha mai potuto allenarsi con la squadra. Non so perché lo chiedete sempre a me e non alla società. La sua situazione che ho visto è chiara: è evidente che la società non ha intenzione di allungargli il contratto, lui ha bisogno di giocare per ambire a Nazionale e ai suoi obiettivi. Io cerco di chiarire questa situazione che ho ereditato. Non voglio fare polemica. Risolveranno? A me sembra che se lui trova una situazione adeguata è contento di andare via, lui e la società. Però la situazione adeguata è faticosa da trovare, e c’è questo stallo.”
Come ha visto i nuovi acquisti?
“Nella partita possono giocare tutti. Sono i profili su cui la Roma ha pensato di costruire il proprio futuro. Sono tutti giovani: il più vecchio è Neil che ha 24 anni, Ghilardi è un 2003, Wesley è un 2003, Ferguson un 2004. Sono dei bei profili. Mi piace lavorare su di loro. Arrivano da momenti diversi: ad esempio Wesley arriva da 30 partite di fila, Ferguson da molto tempo di inattività, Ghilardi ha iniziato la preparazione quando è venuto da noi. El Aynaoui mi sembra quello più in condizione. Mi piacciono, penso si possa lavorare bene.”
Il suo modo di schierarsi contro il 4-2-3-1?
“Non è una questione che riguarda i nostri giocatori. E’ un adattamento che si può avere nei confronti di un avversario. per me l’ideale è che la squadra abbia sempre duttilità e la capacità di giocare almeno due moduli disinvoltamente senza problemi. Ci vogliono le partite: più giochi e più assimili i concetti per avere questa duttilità.”
I nuovi arrivati sono giocatori giusti per le sue caratteristiche?
“I giocatori giusti sono quelli bravi. Rientrano tutti nel mio modo di giocare e nelle caratteristiche con cui si vuole ripartire, con le richieste che sono state fatte a me dalla società. La necessità di ringiovanire, di ripartire con giocatori emergenti che possano far fare plusvalenze. Bisogna prendere ragazzi che abbiano un futuro e un valore. Altrimenti andiamo a prendere giocatori affermati, con contratti molto alti, ma lavori meno in prospettiva. Il segnale della società quando è venuta da me era quello. Io sto pensando come lavorare.”
Gli esterni dell’Atalanta erano molto fisici, alla Roma hanno caratteristiche diverse. Cambierà il gioco?
“Ne h avuti tanti, uno diverso dall’altro. Ad esempio Conti era diverso da Spinazzola, Gosens da Hteboer, Bellanova da Zappacosta. Vanno rispettati per le loro caratteristiche e le loro qualità migliori. Bisogna cercare di farli rendere al meglio.”
Vedremo una squadra più difensiva o da subito l’essenza “gasperiniana”?
“La cerchiamo. Se ci riusciremo già domani non lo so. Giocheremo per vincere nel rispetto dell’avversario, ma anche nella fiducia che possiamo costruirci e andarci a giocare qualunque partita.”
Le difficoltà sono quelle che si aspettava? Punta su Hermoso?
“Hermoso era un giocatore che sembrava neanche dovesse venire in ritiro. Si vede che ha giocato a livelli alti. E’ un giocatore serio, che si è allenato bene e ha fatto tutte le partite, anche se non sembrava essere nei piani. Domani è squalificato Celik, lui è mancino come Ndicka ed è uno di quelli che può essere utilizzato. Sapevo delle difficoltà fino al 30 giugno, mi auguravo che dopo ci fosse più possibilità. Di fatto c’è stata, poi c’è stato un blocco. La volontà della società nei miei confronti è sempre stata la stessa. Per me i loro pensieri sono sempre stati chiari. La realizzazione è più complicata.”
Cosa la colpisce di Ferguson?
“E’ il classico ragazzo che ha fatto bene due anni fa, poi non ha rispettato le aspettative per infortuni o altre situazioni. E’ la situazione in cui è bello insieme riuscire ad aiutare questo ragazzo a riportarlo sui valori che aveva qualche anno fa.”
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