Editoriale
Roma, scelta giusta: Koné non poteva essere ceduto all’Inter. Ha vinto la linea Gasperini

CALCIOMERCATO AS ROMA KONE INTER – Ci sono decisioni che segnano la linea di un progetto tecnico e che distinguono una società ambiziosa da una che si limita a sopravvivere. La Roma, insieme a Gian Piero Gasperini, ha fatto la scelta giusta: Manu Koné non poteva essere venduto all’Inter. Sarebbe stato un errore imperdonabile, quasi un delitto sportivo, rinforzare una diretta concorrente nella corsa Champions League indebolendo allo stesso tempo la propria squadra.
Il tecnico di Grugliasco, con la consueta chiarezza, si è imposto bloccando la cessione del francese. Un gesto di coraggio e di visione, perché Gasperini sa benissimo che Koné può diventare il cuore pulsante della sua Roma. Parliamo di un centrocampista moderno, dotato di fisicità, velocità palla al piede e un cambio di passo che in Serie A hanno pochi pari. È in grado di recuperare palloni e trasformarli subito in azioni offensive, spezzando il ritmo degli avversari e imprimendo dinamismo alla manovra.
In altre parole, Koné rappresenta il vero metronomo del centrocampo giallorosso: non solo quantità, ma anche qualità, equilibrio e continuità. È quel tipo di giocatore che tiene insieme la squadra nei momenti difficili, che garantisce intensità per novanta minuti e che permette agli uomini offensivi di esprimersi con più libertà.
I Friedkin, scegliendo di respingere l’assalto dell’Inter, hanno dimostrato lungimiranza. Per troppo tempo la Roma ha dato l’impressione di essere una società disposta a sacrificare i suoi pezzi migliori alle rivali. Questa volta non è andata così, e la risposta del popolo giallorosso è stata di approvazione unanime.
La Roma di Gasperini non può permettersi di privarsi di un calciatore del genere proprio quando sta costruendo una nuova identità. Koné è il presente e il futuro della squadra, e tenerlo a Trigoria significa non solo rafforzare la rosa ma anche inviare un messaggio forte e chiaro: la Roma non svende e non si piega, ma punta in alto. Bloccare la sua cessione all’Inter è stato un atto di orgoglio e di ambizione. Ed è da qui che deve partire il nuovo corso giallorosso.
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