Josè Mourinho

AS ROMA NEWS MOURNHO ESONERO – Pensava di meritarla lui, nel bene e nel male, la terza sfida al Feyenoord. Perché in Europa la sua Roma, nonostante qualche inciampo che le ha complicato la strada, aveva raggiunto due finali consecutive entrando nella storia del club e sognava altre imprese. Ma il cammino si è interrotto dolorosamente e improvvisamente dopo la partita di San Siro contro il Milan, quando peraltro neppure era andato in panchina a causa della squalifica, scrive il Corriere dello Sport.

A distanza di trenta giorni esatti dal tormentato addio, José Mourinho è tornato a parlare di una vicenda che lo ha segnato in profondità. Lo ha fatto attraverso il podcast curato da Rio Ferdinand, ex difensore della nazionale inglese e oggi commentatore televisivo, dopo che in mattinata erano state diffuse dichiarazioni piuttosto dure all’indirizzo dei Friedkin. Frasi che Mourinho ha subito smentito.

Quelle ufficiali sono invece molto più umane, dolci: «La decisione è stata presa dai proprietari e l’ho rispettata senza discuterla». In realtà quella mattina a Trigoria la separazione non è stata proprio amichevole. Ma Mourinho preferisce andare oltre: «Quando il proprietario decide una cosa devi rispettarla. Certo è stato l’esonero che mi ha ferito maggiormente. Ho dato tutto, ho dato il cuore e ho fatto scelte non così intelligenti se si guardano sotto un punto di vista professionale. Ho detto no a grandi offerte: la prima fu difficile da rifiutare perché arrivò dal Portogallo, la mia nazione, poi dall’Arabia Saudita. Quella fu un’offerta enorme. Di solito sono pragmatico nelle mie scelte e cerco di controllare le emozioni, ma in questa situazione ho deciso ascoltando le emozioni. Quindi quando sono stato mandato via dalla Roma ci sono rimasto molto male».

Gli resta la certezza di aver costruito qualcosa di importante: «Ho la sensazione di aver portato tanta gioia ai tifosi, due finali consecutive non accadano spesso, specialmente in un club come la Roma. Quando camminavo per strada la gente mi urlava “Portaci a Dublino!“ (la sede della finale di Europa League 2024, ndi). Nella testa avevo in mente la terza finale europea consecutiva. Ma anche se i tifosi sono il cuore del club io devo rispettare la decisione del proprietario». Ferdinand gli domanda se alla Roma abbia dato più di quanto ricevuto: «Non voglio dire di più, non entrerò nei dettagli. Non è la prima volta che lascio un club, ma è la prima volta che sento una sensazione diversa. Ora devo andare avanti e imparare anche da questa esperienza».

E ora cosa gli riserverà il futuro? Mourinho freme per tornare in panchina: «Ho ricevuto qualche proposta, che però non mi interessava. Non so cosa accadrà. Ne parlavo poco fa a pranzo agli uomini del mio staff. Se potessi tornare domani, lo farei. Io non capisco quelli che hanno bisogno di tempo sabbatico: le pause portano solo alla depressione. Io preferisco lavorare ma in questo momento devo essere paziente e aspettare l’offerta giusta».

In Arabia Saudita lo aspettano ancora, perché a Riyad e Gedda il tempo è un concetto relativo. Ma Mourinho sta scrutando il panorama internazionale per capire se abbia ancora appeal in una grande squadra. In Germania alcuni media molto autorevoli hanno scritto che Mourinho stia imparando il tedesco, una delle poche lingue che non parla, per essere pronto in caso di chiamata del Bayern. L’ipotesi di un ritorno in Premier League invece al momento non trova riscontri, nonostante i cori nostalgici dei tifosi del Chelsea che lo vorrebbero di nuovo in sella al posto di Pochettino.



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