Rassegna stampa
Zaniolo non dà la mano: la Roma attende che la Juventus migliori l’offerta

CALCIOMERCATO AS ROMA ZANIOLO – Varca i cancelli del Bernardini, in macchina con papà Igor: non si ferma davanti a un gruppo di tifosi che, diciamo così, non la prendono bene e glielo fanno capire; esce – dopo l’allenamento del mattino – dal Bernardini, sempre in macchina con papà Igor: stavolta si ferma da qualche tifoso che gli chiede di restare, di non andare alla Juve, lui firma autografi, si concede per qualche foto ma abbassa lo sguardo e non risponde. Silenzio, la risposta attesa dai tifosi al momento non c’è.
Come riferisce Il Messaggero, Zaniolo c’è e parla con Mourinho, il suo procuratore è da Pinto ma (ancora) non ha offerte concrete. Nicolò il contratto non lo firma e non ha intenzione di aspettare settembre per riparlarne, ha il desiderio di risolvere subito la questione. Preferisce partire. Lo stesso desiderio che ha lo Special, che vuole cominciare senza grane.
Zaniolo sì, Zaniolo no, purché si sappia subito. Del resto ora i rapporti non sono più come una volta, la recente intervista rilasciata dal golden boy ha fatto male al club e lo ha messo in cattiva luce davanti a una buona parte dei tifosi. Anche ieri Nicolò – al contrario di quanto fatto da Veretout – non ha detto che resterà, non si è espresso. Tutto porta a pensare che le strade si divideranno: la Juve, come noto, lo vuole e, altrettanto noto, lui non direbbe di no.
Mourinho lo lascerebbe partire ma in cambio gradirebbe un calciatore del suo livello o superiore e, come noto, Dybala è il nome che accende. Non lo è per il club, che non vuole-può spendere tutti quei soldi d’ingaggio, anche se l’argentino arriverebbe gratis. E’ chiaro che una cessione di Zaniolo, alle cifre che chiede la Roma (50 milioni come minimo) aiuterebbero anche un’operazione in entrata così complicata. E ieri Beppe Marotta, ad dell’Inter, ha praticamente mollato l’attaccante argentino parlando di “reparto d’attacco al completo”. Un sold out che riaprirebbe – sulla carta – ogni discorso, ma prima c’è da risolvere la questione Zaniolo. E la Roma aspetta l’offerta della Juve, dopo i pour parler delle settimane scorse.
Il procuratore di Nicolò, Claudio Vigorelli, ha avuto ieri un contatto a Trigoria con la Roma (con la Juve è sempre in contatto) è pronto a presentare la proposta, anche in attesa di cedere de Ligt: le parti si riaggiorneranno. Al momento, questo filtra da Torino, la Juve sarebbe pronta ad offrire intorno ai quaranta milioni di euro (magari con prestito oneroso), con bonus da trattare ed eventuali contropartite da decidere, che ai giallorossi in questo momento non interessano: Arthur, Zakaria o un giovane. Da ricordare – per la cronaca – che Zakaria era stato nell’orbita Roma prima di andare a Torino.
La Roma vuole soldi. In questa fase, le quattro componenti interessate, la Roma, Mourinho, Zaniolo e la Juventus, vivono l’attesa con stati d’animo diversi. Il club giallorosso sostiene di non avere fretta, forte del contratto (scadenza 2024 e pronto a essere rinnovato a settembre) in essere e aspetta una mossa concreta; la Juve, che si raduna domenica, ha voglia di consegnare ad Allegri (che vuole puntare sul 4-3-3) un calciatore come Zaniolo, che può ricoprire più ruoli, ala offensiva e mezz’ala. Poi ci sono Zaniolo e Mourinho che, come detto, hanno voglia che il tutto si risolva prima possibile per non alimentare ulteriori tensioni e ossessioni varie. E la mediazione del procuratore, ieri, è andata anche in questa direzione. Nicolò si sente come un separato in casa, lo Special ha bisogno di sapere chi sarà l’uomo da 10-15 gol che dovrà affiancare Abraham nel suo 3-4-2-1 (o 3-4-1-2).
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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.
C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.
Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».
Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».
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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.
Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».
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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.
Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.
I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.
L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.
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