Rassegna stampa
Italia, Conte vara il maxi turn-over
Anche ieri niente riposo, o meglio solo una mezza giornata di relax per gli azzurri anche se i continui temporali su Montpellier hanno un tantino guastato i piani degli azzurri. Conte invece è rimasto incollato alla scrivania insieme ai suoi collaboratori per studiare le prossime mosse.
Ieri mattina, consueta seduta di scarico al Bernard Gasset, al quale non hanno partecipato Candreva che è rientrato subito in palestra per un problema all’adduttore della coscia destra che è monitorato costantemente dal professor Castellacci e dall’intero staff medico. Di sicuro il centrocampista laziale non sarà della partita di Lille e si confida di recuperarlo in tempo per gli ottavi. Fermo anche Buffon per un leggero stato influenzale. Prossima tappa Lille, mercoledì sera contro l’Irlanda, con Conte che aprirà ad un largo turn over, sia per dare spazio a chi ancora non ha giocato neppure un minuto, sia per preservare i giocatori ammoniti per evitare sanguinosi dispiaceri per la gara di Parigi.
Cinque giocatori sotto diffida (Buffon, Chiellini, Bonucci, Eder e De Rossi), altri che hanno speso parecchie energie in queste due giornate, cambiare stavolta diventa un obbligo e mettono in ct nella necessità di cambiare completamente il volto dell’Italia. In fondo era dal lontano 2000, Europei in Belgio e Olanda, con Zoff in panchina, che l’Italia non passava il turno con una giornata di anticipo.
E come allora Zoff, oggi Conte può pianificare al meglio la strega di avvicinamento alla sfida di Parigi che vale tantissimo. Dunque fuori Buffon e dentro con ogni probabilità Sirigu. Cambierà completamente il volto della difesa, con Conte intenzionato a concedere il turno di riposo sia a Chiellini che a Bonucci e spazio per Ogbonna con il posizionamento di Damian sulla linea dei difensori, mentre l’unico difensore a non riposare potrebbe essere Barzagli.
In mezzo turno di riposo per De Rossi con l’impiego dal primo minuto di Thiago Motta. E le parole del ct alcuni giorni fa («in questo Europeo ci sarà spazio per tutti»), alimenta le certezze di un impiego per chi sta lavorando sodo durante gli allenamenti quotidiani al centro sportivo «Gasset», come El Sharaawy, De Sciglio e Sturaro che scalpitano e non vedono l’ora di scendere in campo.
Stessa situazione in attacco dove nelle prime due giornate Pellè ed Eder sono partiti titolari, e che meritano di tirare il fiato per aver speso tantissimo. Così dentro la coppia Zaza-Immobile con Insigne altra possibile rotazione.
Al netto delle difficoltà che gli Azzurri incontreranno nella seconda parte degli Europei, a cominciare dalla sfida degli ottavi, un dato è però chiaro e induce all’ottimismo. L’essersi qualificati con un turno di anticipo, permetterà a Conte di pensare sì alla sfida di Lille contro l’Irlanda, dove l’Italia non viole fare brutte figure, ma soprattutto al match di Parigi che vale i quarti. Ebbene proprio in considerazione della qualificazione anticipata, Conte avrà l’opportunità di lavorare sugli uomini che ha intenzione di far scendere in campo a Parigi con ben nove giorni pieni di lavoro, a differenza di Spagna e Croazia che invece domani giocheranno una partita vera e con tanto di perdita di energie. Di sicuro, sia a livello fisico che di rischio squalifiche, un grande vantaggio per l’Italia e per Conte che sin da oggi può cominciare a preparare la gara di Saint-Denis.
Intanto oggi riprende il lavoro pesante, con una nuova doppia seduta di allenamento, dove Conte e il suo staff lavoreranno sul doppio binario di preparazione all’Irlanda ma anche verso la sfida di Parigi e alla sala tv per studiare meglio i nostri prossimi avversari agli ottavi.
(Il Tempo – M. Ciccognani)
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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.
C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.
Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».
Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».
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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.
Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».
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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.
Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.
I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.
L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.
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