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Roma, Cristante: quel ponte tra Verona e il futuro

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AS ROMA NEWS VERONA CRISTANTE – Con 1.335 minuti già nelle gambe, Bryan Cristante sale sul tappeto dei ricordi: proprio a Verona debuttò in Serie A 9 anni fa, con la maglia del Milan, sostituendo Kakà all’86’. Come riferisce il Corriere dello Sport, ci torna stasera da leader del centrocampo della Roma, dopo aver smaltito il fastidio all’occhio che era stato provocato da un contatto proibito a Helsinki, decisivo per l’annullamento del pareggio finlandese. Ci torna con lo status di giocatore irrinunciabile, per la Roma come per la Nazionale, nel periodo in cui il suo agente sta definendo con Tiago Pinto il rinnovo del contratto.

Sta andando tutto come sempre. Per lui è diventata un’abitudine della quale scherzare nello spogliatoio. All’inizio della stagione Cristante non viene mai considerato un titolare, nei nostri “campetti” anzi è spesso degradato tra le riserve, ma poi è uno di quelli che giocano di più, se non il primo della lista. Nella scorsa stagione, Rui Patricio a parte, è stato l’uomo più utilizzato insieme a Karsdorp. Adesso, nonostante l’arrivo di un autorevole concorrente come Matic, è avviato sulla stessa strada. Quando si è trattato di scegliere tra i due, Mourinho finora non ha mai avuto dubbi: Cristante non si tocca. 

Organizzatore di idee, equilibratore di reparti, Bryan è anche uno dei senatori dello spogliatoio. Come il capitano Pellegrini, come Mancini, come Smalling, come Spinazzola. E’ questo il piccolo gruppo che trascina il resto della squadra, facendo spesso da tramite con Mourinho e con la società per ogni esigenza. Cristante si è ritagliato il ruolo senza mai dire una parola fuori posto in pubblico ma mostrando il suo carisma in privato. 

In estate ha trascorso qualche settimana nel limbo, perché Tiago Pinto era disposto ad ascoltare eventuali offerte superiori ai 20 milioni a causa del contratto in scadenza nel 2024, ma non è mai stato davvero vicino all’addio. Di lui Mourinho non si sarebbe mai voluto privare, come disse esplicitamente in un’intervista dopo la vittoria in casa della Sampdoria dello scorso campionato.

Di un professionista così, che garantisce un rendimento costante e non ti abbandona nelle difficoltà, c’è sempre un gran bisogno. Se ne è accorto anche il ct, Roberto Mancini, che dopo averlo portato all’Europeo 2021 sfruttandolo come alternativa ai centrocampisti titolari lo ha promosso nel nuovo corso azzurro. Anche se gioca da molti anni ad alti livelli, Cristante ha ancora “soli” 27 anni. Potrà servire alla Nazionale nella corsa all’Europeo e, speriamo, anche verso il Mondiale del 2026.

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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.

C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.

Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».

Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».

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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.

Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».

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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.

Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.

I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.

L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.

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