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Mourinho, subito sfida agli ex Gervinho e Peres?

ULTIME NOTIZIE AS ROMA CONFERENCE LEAGUE – Certo, poteva sicuramente andare meglio. Ma se la Roma di Mourinho deve temere due squadre come Trabzonspor e Molde, allora vuol dire che bisognerà rivedere anche molti dei discorsi e dei sogni estivi della gente giallorossa. Insomma, l’esordio ufficiale dell’allenatore portoghese sulla panchina della Roma avverrà o sulle coste del Mar Nero (a Trebisonda, in Turchia) o su quelle più fredde del Mar di Norvegia, tra la magia dei fiordi, scrive La Gazzetta dello Sport.
Dipenderà tutto dall’esito del terzo turno preliminare di Conference League (in programma 5 e 12 agosto), che ufficializzerà il nome della prossima avversaria europea della Roma. Insidie ce ne sono – è evidente – ma il valore della squadra giallorossa è sicuramente superiore ad entrambi le potenziali avversarie.
Al netto di un mercato che fatica a decollare davvero (e di cui parliamo nel pezzo sotto) e con alcuni giocatori da portare al top il prima possibile (su tutti Veretout), la Roma sta lavorando per cercare di oliare tutti i meccanismi su cui Mou vuole costruire la sua intelaiatura. Equilibrio in mezzo al campo, compattezza difensiva e attacco della profondità davanti. In tal senso, a Trigoria sono convinti che quello di Eldor Shomurodov sia un acquisto indovinato, nonostante l’alto prezzo del cartellino.
Ieri è arrivata l’ufficialità dell’ubzeko, che costerà alla Roma 17,5 milioni più 2,5 di potenziali bonus (i Friedkin pagheranno subito un milione e mezzo, il resto diviso in più tranche nei prossimi anni). Un giocatore che Mou ha voluto per la sua capacità di saper attaccare la profondità, la sua forza fisica e la sua aggressività. Un po’ la nuova filosofia giallorossa: giocatori affamati, non appagati.
E su questa linea, ovviamente la Roma vuole costruire anche il suo percorso europeo, che spera possa essere il più lungo possibile. «Sono felice di essere arrivato alla Roma, per me questa è una grandissima occasione. Lavorerò con Mourinho, il mio idolo», le prime parole giallorosse dell’ubzeko.
Il Trabzonspor, tra l’altro, può contare sue due ex giallorossi (Gervinho e Bruno Peres) che sveleranno segreti più o meno reali ad Avci, il tecnico che nella scorsa stagione ha portato la squadra al quarto posto, alle spalle delle tre grandi (Fenerbahçe, Galatasaray e Besiktas).
In particolare Bruno Peres, che è stato a Roma fino a un paio di mesi fa, può essere d’aiuto al tecnico turco, che ama giocare con un 4-2-3-1 che diventa 4-3-3 in fase offensiva, con le due ali che si alzano e il trequartista centrale che scala a fare la mezzala. E insieme ai due ex giallorossi c’è anche una vecchia conoscenza della nostra Serie A, Marek Hamsik, che ha scelto la Turchia dopo l’esperienza vissuta in Cina. In più anche i due nazionali turchi che hanno affrontato l’Italia all’Europeo: il portiere Cakir e il centrocampista offensivo Omur.
Diverso, molto diverso è invece il Molde, una squadra costruita quasi esclusivamente con giocatori norvegesi e che rappresenta una cittadina di circa trentamila persone. Insomma, sembrerebbe un ostacolo facile, se non fosse però che la squadra allenata da Erling Moe è in testa al campionato norvegese (dopo 14 giornate), con ben cinque punti di vantaggio sul Bodo/Glimt. È una squadra già rodata, che può essere un’insidia dal punto di vista del ritmo e della condizione fisica.
Anche il Molde gioca di partenza con il 4-2-3-1, con un calcio aggressivo, che però lascia molto spazio nelle retrovie. Stelle assolute non ce ne sono, anche perché l’attaccante Omoijuanfo (di origini nigeriane, 16 gol in 15 gare stagionali) è attualmente infortunato. E allora i nomi più importanti sono quelli del centrocampista Aursnes e del capitano Eikrem, un trequartista. Insomma, per mettere paura a Mourinho ci vuole francamente altro.
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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.
C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.
Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».
Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».
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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.
Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».
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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.
Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.
I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.
L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.
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