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Rassegna stampa

Mourinho punta di nuovo sul capitano ma per la lunga volata Champions serve ritrovare il miglior Pellegrini

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AS ROMA NEWS EMPOLI PELLEGRINI – C’è poco da fare: quando le cose non vanno, sul banco degli imputati sale il calciatore più rappresentativo, quello che la gente sente più vicino. Nel caso della Roma, il Capitano. È accaduto in passato a Giannini, poi a Totti, a De Rossi e ora è il turno di Pellegrini, scrive Il Messaggero.

Al fischio finale di Roma-Cremonese, dopo esser stato l’unico a voler parlare nonostante il clamoroso flop dei giallorossi, Lorenzo è stato subissato di critiche. Passi per i social, diventati ormai in alcuni casi lo sfogatoio’ preferito di chi magari, incrociato per strada, non avrebbe nemmeno il coraggio di guardarti negli occhi. Ma le radio rappresentano da sempre quella stella polare da seguire e ascoltare quando c’è da carpire gli umori della piazza. Lorenzo è finito così nel mirino di chi si aspetterebbe molto di più.

Paradossalmente il moto d’orgoglio nel post-gara che voleva essere un’assunzione di responsabilità («Problemi fisici? Dette cose non vere, ora sto bene») si è trasformato in un boomerang. Perché la conseguenza (lecita) da parte del tifoso è stata: «Ah sta bene? Allora se vuole essere giudicato soltanto per come gioca, facciamolo. Sta giocando male». In realtà Pellegrini non sta bene. Non è stato questo o quel giornale a scriverlo o questa o quella radio a dirlo. Lo ha ammesso un signore che di nome fa José e di cognome Mourinho, tra l’altro non solo una volta. Ergo, non c’è nulla da smentire.

Perché in discussione non è l’integrità fisica del calciatore, difficoltà muscolari come accaduto col fastidio alla coscia di qualche settimana fa ma semplicemente una situazione di gioco che lo ha visto subire una ginocchiata tra il gluteo e la schiena. Può sembrare una banalità ma il dolore, irradiandosi, non gli ha permesso di calciare come vorrebbe. E questo si ripercuote sul suo stato atletico, depotenziato dalla mancanza di allenamenti dovuti al trauma riportato. In questi casi un tecnico può scegliere due vie: mettere un giocatore a riposo e aspettare che recuperi oppure farlo recuperare giocando. Mou ha scelto la seconda opzione, perché preferisce Lorenzo al 50% piuttosto che ricorrere ad altre rotazioni in mediana.

Un fatto che dovrebbe inorgoglirlo, non indispettirlo. Che poi non stia giocando ai livelli della passata stagione è il primo a saperlo. Eppure, nonostante tutto, rimane il migliore assist-man (5) della Roma e tra i migliori del campionato (dietro solo a Deulofeu, Mario Rui e Zielinski a quota 6) ma anche colui che insieme a Dybala è primo nella statistica delle grandi occasioni create’ (7). Proprio perché le aspettative nei suoi confronti sono alte, Lorenzo non si può arrabbiare. Probabilmente fare il pendolo tra la posizione di trequartista e di centrale in mediana non lo ha aiutato anche se, quando uno sta bene, gioca dove serve, senza problemi. Pellegrini lo sa. E oggi, all’inizio di quella volata Champions che terminerà il 4 giugno, sarà nuovamente in campo. Mou di lui non ne fa mai a meno. Ed è questo quello che conta.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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