Rassegna stampa
Diawara, la Roma a rischio sconfitta

NOTIZIE VERONA-ROMA DIAWARA – Già era poco un punto, figuriamoci zero. Ci mancava pure la partita persa a tavolino. E il rischio c’è. La prima sconfitta, quella col Verona: per una leggerezza, per un errore grave, seppur in buona fede. Concorso di colpa con la Lega? Vedremo, ognuno dà la propria versione. Cosa è successo? Amadou Diawara, al momento della presentazione delle liste dei giocatori alla Lega (il regolamento della serie A prevede di consegnare prima dell’inizio del campionato un elenco di 25 giocatori – 17 più 4 più 4 – con un’aggiunta illimitata di under 22), è stato posizionato in quella sbagliata, ovvero è rimasto negli under come nello scorcio di campionato estivo, quando non aveva ancora compiuto i 23 (fatti il 17 luglio). A settembre doveva trasmigrare nell’elenco chiuso, invece niente. Un errore da matita blu, da sconfitta a tavolino, questo almeno prevede il regolamento.
Ma poi ci sono eccezioni, deroghe, ricorsi, proteste e magari il tutto può essere letto in maniera diversa. Il Giudice Sportivo oggi studierà bene il caso e fornirà la sua sentenza, studiando anche diversità e similitudini (riportate qui a fianco) del precedente del 2016 tra Sassuolo-Pescara. La Roma – pur non facendo caccia alle streghe – sa bene chi ha commesso l’errore e sono scattate le dimissioni del segretario Pantaleo Longo, che si occupava di questioni sportive, rapporti con Lega e Figc.
Longo era arrivato con Petrachi. La Roma proverà a difendersi nonostante il regolamento sia chiaro. Non c’è stato alcun dolo evidente, nessun tentativo di aggirare le regole, questo emerge da ambienti giallorossi. Gli slot per inserire Diawara erano 4, quindi l’errore non aveva un secondo fine: 4 perché l’elenco dei 17 consegnati a Verona era incompleto: Olsen, Pau Lopez, Karsdorp, Juan Jesus, Fazio, Mancini, Bruno Peres, Veretout, Pastore, Mkhitaryan, Perotti, Dzeko, Pedro. Tredici su 17, appunto, ed ecco che ritornano i 4 posti liberi, uno di questi poteva essere occupato serenamente da Diawara. Da 17 per arrivare ai 25 totali (esclusi gli illimitati under 22) mancano i 4 formati nel club (tipo Pellegrini) o formati in Italia (Spinazzola, Mirante).
Ma dove c’è stato il corto circuito? A Verona. Al momento della presentazione della lista, arriva l’allert della Lega, che riscontra un’anomalia. La Roma chiede spiegazioni, perché nessuno riusciva a capire quale fosse, soprattutto nel momento in cui i famosi quattro posti erano liberi. Quindi, si è deciso di procedere, considerandola un’anomalia figlia di un errore di sistema informatico: come a dire, suona l’allarme ma non c’è il ladro. La Roma, che intanto ha cercato di difendersi con la Lega (che sostiene di essere stata chiara), dando la sua versione dei fatti, oggi attenderà il responso del Giudice. E poi penerà al ricorso, nel caso di sentenza pensante, ovvero la sconfitta a tavolino.
A Trigoria, tuttavia, si aspettano una multa, proprio per pagare un errore, che non ha inciso sul risultato finale. I Friedkin non hanno certo preso bene questo imprevisto e sperano di uscirne indenni, per non cominciare con la figuraccia. Zero punti prima della partita contro la Juve non erano previsti, a dire il vero si aspettavano anche più di quell’uno. Per questo, la speranza che il tutto finisca con un’ammenda.
Lo sperano a Trigoria, lo pensa l’avvocato Grassani, esperto di diritto sportivo. «Non può essere escluso che accertata l’irregolarità di mera natura formale alla Roma possa essere comminata una ammenda e non la sanzione principale che è quella dello 0-3 a tavolino». E poi. «Se al Sassuolo per il caso Ragusa hanno dato lo 0-3 a tavolino, confermato in ogni sede perché non era in nessuna lista, il caso di Diawara di primo acchitto mi sembra sostanzialmente meno grave».
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