Rassegna stampa
Roma, crisi d’attacco e limiti strutturali: Gasperini non può fare miracoli senza qualità

AS ROMA NEWS GASPERINI – La sconfitta con il Torino non è di per sé un dramma, soprattutto all’inizio di un nuovo ciclo, con un allenatore appena arrivato e dopo due vittorie consecutive. Ma il ko dell’Olimpico ha avuto il merito di mettere a nudo in soli 90 minuti un problema che Gian Piero Gasperini aveva segnalato per tutta l’estate: la Roma difetta di qualità offensiva. Contro i granata di Baroni, capaci di difendere con cinque uomini e concedere il possesso (73% a favore dei giallorossi), i limiti della rosa sono emersi in modo lampante, riporta Il Messaggero.
Il tecnico di Grugliasco non ha convinto né nelle scelte iniziali né nelle mosse in corsa, ma le sue parole dei mesi scorsi tornano oggi più attuali che mai. Gasperini aveva chiesto un investimento mirato in attacco, sottolineando che “tutte le squadre spendono cifre importanti per gli attaccanti, perché quando hai giocatori forti davanti sei più competitivo”. Il riferimento era chiaro: rinforzare un reparto che oggi appare povero di alternative e certezze.
A destra resta l’affidabilità di Matias Soulé, mentre Paulo Dybala rappresenta l’unico vero campione in rosa ma continua a convivere con la fragilità fisica. L’ultimo responso medico – lesione di basso grado alla coscia sinistra – lo terrà fuori da derby, Nizza e Verona, con interrogativi anche sul futuro. A sinistra, Leon Bailey è ancora fermo e chi lo sostituisce (El Shaarawy e Baldanzi) non garantisce continuità né qualità elevata. In attacco, poi, la situazione è ancora più delicata: Dovbyk non rientra nei piani tattici del tecnico ed è stato duramente criticato, mentre Ferguson, talento di prospettiva, resta un 20enne con appena 17 gol in carriera nei club, numeri simili a quelli dello stesso Artem nella scorsa stagione.
Così, dopo tre giornate, la Roma ha segnato appena due gol: il peggior avvio realizzativo della carriera di Gasperini, abituato a medie vicine agli 80 gol stagionali. Non è solo una questione di adattamento ai nuovi metodi: la Roma, come già mostrato anche nell’ultima parte della gestione Ranieri, fatica a costruire e finalizzare. Nelle ultime 15 partite (270 minuti di questo campionato più le ultime 12 della scorsa stagione) i giallorossi hanno segnato più di due gol soltanto in tre occasioni, con un attacco sterile e poco incisivo.
Il problema è strutturale: mancano giocatori in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Non è un caso che lo stesso Ranieri, ad aprile, avesse dichiarato che in estate sarebbero serviti calciatori con gol nelle gambe. L’unico vero innesto con quelle caratteristiche è stato Bailey, ancora indisponibile, mentre Ferguson deve ancora ambientarsi al calcio italiano.
La Roma ripartirà e lotterà per un piazzamento Champions, ma pensare che Gasperini, solo per il suo nome, possa compiere miracoli è illusorio. Va supportato, e già dal mercato di gennaio serviranno rinforzi veri. Paletti di bilancio o meno, il progetto non può prescindere dalla qualità.
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