Rassegna stampa
Derby di Roma senza romani in campo: per la prima volta la Roma perde la sua identità storica

AS ROMA NEWS DERBY LAZIO – C’era una volta la Roma dei romani, quella che faceva della romanità un tratto distintivo, capace di accendere la Curva Sud con cori e scenografie entrati nella storia, riporta Il Messaggero. Domenica, però, il derby della Capitale rischia di segnare una cesura netta con il passato: nell’undici titolare giallorosso potrebbe non esserci nemmeno un calciatore nato nella Capitale. Una novità che stride con l’immagine di dieci anni fa, quando la Sud ricordava con orgoglio: “Figli di Roma, capitani e bandiere… questo è il mio vanto che non potrai mai avere”.
Eppure, a meno di sorprese dell’ultima ora, né Pisilli né Pellegrini partiranno dall’inizio. Entrambi siederanno in panchina, lasciando così un vuoto simbolico nella stracittadina. Una Roma senza romani in campo è uno scenario che fino a poco tempo fa sembrava impensabile, soprattutto se si considera la lunga tradizione di capitani e bandiere cresciuti nella città eterna: da Giannini a Totti, passando per De Rossi.
Anche il tema della fascia da capitano resta un rebus. In estate si era già discusso molto sulla questione, con la soluzione legata alle presenze: se gioca El Shaarawy, tocca a lui; se resta fuori, il compito passa a Cristante. Un’alternanza che testimonia la fine di un’epoca in cui la fascia era legata a doppio filo all’identità romana del suo portatore. Nel caso, remoto, che manchino entrambi, toccherebbe proprio a Pellegrini. Ma il numero 7, reduce da problemi fisici e panchine consecutive, non sembra in grado di partire titolare.
Così, paradossalmente, il simbolo della romanità domenica potrebbe essere Gianluca Mancini. Non romano di nascita, ma adottato dalla tifoseria come leader e anima della squadra, pronto a incarnare quel senso di appartenenza che rischia di svanire.
Il derby con la Lazio, dunque, sarà anche un test identitario: per la prima volta la Roma potrebbe presentarsi senza un figlio della Capitale tra i titolari. Un segnale dei tempi che cambiano, e che inevitabilmente pesa sul rapporto tra squadra e tifoseria.
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