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Pellegrini: “Per la Roma se serve faccio anche il terzino”

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NOTIZIE AS ROMA PELLEGRINI – La sua carriera è cambiata lo scorso 29 settembre, quando ha segnato di tacco il gol nel derby che ha portato in vantaggio la Roma (e la partita è finita poi 3-1 per i giallorossi). Prima di quel giorno Lorenzo Pellegrini era un giovane di belle speranze che non aveva ancora convinto tutti.

Dopo è diventato un giocatore totale, capitano della Roma del futuro, la cui clausola rescissoria di 30 milioni di euro è diventata un pericoloso invito per i suoi (tanti) estimatori. Lui, però, è rimasto con i piedi per terra e pensa solo a fare bene con la Roma. “Quando sento il mio nome accostato al Paris Saint Germain spengo il televisore, prendo la macchina e vado a Trigoria ad allenarmi” dice il centrocampista a Sky.

In Coppa Italia è tornato a giocare davanti alla difesa: “Sono a disposizione del mister: con l’Entella ho fatto il mediano e mi sono trovato bene. Quando gioco “alto” sono più libero, ma in questo momento farei anche il terzino per la mia squadra. La cosa che apprezzo di più del ruolo di trequartista è che si deve pensare un po’ meno alla tattica, mentre il mediano deve fare da schermo e non far trovare buchi in mezzo al campo. Cercherò di abituarmici. I miei riferimenti? Quando abbiamo giocato contro il Real Madrid mi ha colpito tantissimo Modric”.

E in vista del girone di ritorno: “Bisogna migliorare ma, nonostante le difficoltà, io sono fiducioso: il quarto posto non è a rischio, sarebbe un’assurdità non arrivarci. Se potessi scegliere, però, mi piacerebbe giocare la finale di Coppa Italia, che è un nostro obiettivo, e ripetere la semifinale di Champions per la gioia dei tifosi: vedere la Roma disputare quella partita è stata un’emozione incredibile per tutti”.

In una squadra in cui la romanità è sempre stata presente, proprio i tifosi lo hanno individuato come l’erede ideale di Totti, De Rossi e Florenzi: “Rappresentare la propria città è una responsabilità bellissima. Un grande onore. Avere la fascia al braccio è un qualcosa in più e io lavoro insieme alla società per crescere”.

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(Corriere della Sera – L. Valdiserri) FOTO: Credit by Depositphotos.com

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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.

C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.

Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».

Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».

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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.

Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».

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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.

Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.

I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.

L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.

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