Gian Piero Gasperini

AS ROMA NEWS GASPERINI CHAMPIONS LEAGUE – Gian Piero Gasperini ha già dettato la linea guida del suo nuovo corso: lavoro, identità di squadra, sudore e un solo obiettivo dichiarato, riportare la Roma in Champions League. Lo ha fatto con la schiettezza che lo accompagna da sempre, consapevole di presentarsi a Trigoria con una parte della tifoseria ancora scettica nei suoi confronti. «So di partire ad handicap – ha ammesso – ma contano i risultati: l’unico modo per conquistare la gente è far bene sul campo». Il no in extremis alla Juventus, a pochi giorni dalla firma con i giallorossi, gli ha comunque garantito un primo credito popolare: scelta di cuore e di progetto, perché «la sensazione – dice il tecnico – è che questa sia davvero la strada giusta, nonostante tutti i pericoli che mi vengono ricordati», riporta La Gazzetta dello Sport.

Il piano è tanto ambizioso quanto concreto. Gasperini non vende illusioni: «A oggi lo scudetto è fuori portata, ma la Champions dev’essere il nostro traguardo massimo. Si parte da una squadra arrivata quinta, con una base importante, e si lavora per alzare l’asticella». Significa intervenire su alcuni reparti – soprattutto le fasce, vero marchio di fabbrica del suo calcio – ma, prima di tutto, far rendere al meglio i giocatori chiave. Ecco allora le parole su Paulo Dybala, definito «un grande calciatore che deve soltanto stare bene fisicamente», e su Lorenzo Pellegrini, a cui il nuovo allenatore chiede «la mentalità di disputare la miglior stagione della carriera». Tutto nella logica gasperiniana del merito quotidiano: chi dimostrerà di poter reggere ritmi e intensità guadagnerà il posto, al di là del nome e dello status.

Accanto al tecnico siede Claudio Ranieri, da oggi garante dirigenziale del progetto. Proprio Sir Claudio ha voluto svelare il piccolo “giallo” sulla sua recente dichiarazione, quando smentì l’arrivo di Gasperini: «In quel momento non era lui l’allenatore, oggi lo è e sono convinto che Roma abbia bisogno di una personalità forte, sempre incavolata perché non si accontenta». Ranieri, del resto, è chiamato a schermare l’area tecnica, a gestire gli equilibri societari e a proteggere l’allenatore nei momenti di tensione: una figura che a Trigoria, nell’era Friedkin, era mancata.

La scommessa è aperta, ma le coordinate sono chiare: mercato mirato – spese compatibili con i paletti del Fair Play finanziario – e valorizzazione di un gruppo che dovrà correre più degli avversari. Gasperini sa che la piazza vive di passione e nevrosi, «caratteristiche – sorride – che devono diventare un valore». Se la “formula Champions” funzionerà, il tecnico piemontese potrà cancellare ogni diffidenza; se fallirà, sarà il campo – come sempre a Roma – a dettare sentenze. Per ora, però, la rivoluzione giallorossa parte da qui: cuore, lavoro e un allenatore che non ama riflettori ma pretende risultati.



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