Un colpo gobbo, in tutti i sensi. Un’operazione che nell’economia del campionato vale doppio. «L’acquisto di Pjanic? Rafforzarsi indebolendo una rivale diretta come la Roma è stata una grande strategia – ammette senza giri di parole Massimiliano Allegri -. Non mi frega molto di ammazzare il torneo: mi basta avere un punto in più di chi insegue». O meglio, di chi insegue il sogno di inseguire i bianconeri: «Le nostre avversarie saranno il Napoli, la Roma e forse l’Inter ». Il Milan? Non pervenuto. Il tecnico bianconero – nella sua Livorno per il “Mr Allegri Junior Camp”, scuola calcio per 152 ragazzi dai 7 ai 12 anni, presente anche l’amico Gattuso, tecnico del Pisa – scruta la Juve che verrà, esternando grandi gioie e piccoli dolori: «Pjanic è un giocatore straordinario, l’ho sentito molto motivato e contento della sua scelta. Lui può fare tutto: regista, mezzala e trequartista. E ci dà una soluzione in più sui piazzati. Quanto a Berardi, ci sono rimasto male, mi è dispiaciuto molto che abbia deciso di restare al Sassuolo».

Un altro bello scherzetto del calabrese, dopo quel suo poker che nel 2014 al Milan costò al tecnico livornese l’esonero dal Milan: «Rispettiamo la scelta di Domenico, lo allenerò sicuramente in futuro». La Juve vorrebbe consolarsi con un altro colpo doppio: ieri Marotta ha chiesto al Pescara i corteggiatissimi Caprari e Lapadula, quest’ultimo però vicino al Napoli.

Prima di tornare sui campi dell’Armando Picchi che sabato ospiteranno un camp dedicato a 60 allenatori dilettanti reclutati tramite l’applicazione “Mr Allegri Tactics”, il tecnico blinda la difesa bianconera e azzurra: «Non la baratterei con nessun top player: la BBC più Buffon sono già i miei Messi. L’Italia ha debuttato alla grande e farà un ottimo Europeo. Ha dimostrato coraggio, voglia di lottare e organizzazione». Sarà più dura togliere dal mercato Morata e Pogba, oggetto del vertice con il Real Madrid a inizio della settimana prossima: «Alvaro è un predestinato, spero e voglio che rimanga. Quanto a Paul, non temo assolutamente di perderlo anche se nessuno può ancora dire cosa succederà. L’idea è di rinforzarci tenendo Pogba, che con me non si è mai presentato in ciabatte (come è successo in Nazionale francese; ndr). Era pure in ritardo? Una leggerezza che può capitare: da noi l’unico sempre puntuale è Lichtsteiner, uno svizzero…».

Allegri dà un’occhiata al recente glorioso passato: «Magari tra qualche anno realizzerò meglio l’impresa del doppio double. La striscia di 26 vittorie su 27 è comunque irripetibile». Ma è già ora di guardare avanti, cercando di non ripetere la falsa partenza dell’anno scorso: «Dovremo cominciare subito bene, ma questa volta non affretteremo i ritmi della preparazione. L’obiettivo principale è il sesto scudetto. La Champions? È imprevedibile. Solo il Milan di Sacchi ne ha vinte due di seguito ». Proprio come l’amico-nemico Arrigo, il “Conte Max” rivela di pensare a «un’esperienza all’estero per poi chiudere la carriera in Nazionale, ma prima di essere rimbambito». No, nessun rischio di un esodo alla Conte: «Spero di restare a lungo alla Juve».

(La Repubblica – T. Ormezzano)

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