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Roma, per il bomber ora c’è Azmoun in pole. Icardi, strada in salita

CALCIOMERCATO AS ROMA AZMOUN – Oggi probabilmente si interromperà la storia tra la Roma e Edin Dzeko, dopo oltre sei anni di convivenza. E, giocoforza, Tiago Pinto dovrà andare a caccia di un altro attaccante che prenda quel posto che sia lui sia Mourinho pensavano fosse oramai del bosniaco, scrive La Gazzetta dello Sport.
La richiesta di Edin di andar via, invece, ha spiazzato la Roma. Ecco perché ci vorrà un po’ per trovare un’alternativa, tanto che nelle prime partite stagionali il centravanti giallorosso sarà Eldor Shomurodov, che a Siviglia si è presentato con un gol e mezzo, avendo propiziato di testa il 2-2 di Mancini. Ma, è ovvio, prima del 31 agosto dovrà arrivare anche qualcun altro.
Il sogno, anche per la piazza, sarebbe quello di prendere Mauro Icardi, che a Parigi dovrà probabilmente fare le valigie, visto l’imminente arrivo di Messi (con cui non ha rapporti idilliaci, anzi…). Le possibilità però che Icardi possa sbarcare in giallorosso sono poche, a causa dell’impatto altissimo che avrebbe il suo arrivo sui conti giallorossi.
E anche prendendolo in prestito sarebbe dura far quadrare l’operazione, visto che la Roma non avrebbe la possibilità di potersi avvalere del Decreto crescita per ammortizzare una parte dell’alto stipendio dell’argentino. Icardi, infatti, è da quasi due anni in Francia (ci sbarcò il 2 settembre 2019), ma questioni legate a dei ritardi sullo spostamento della residenza non permettono di sfruttare la normativa in questione. Insomma, servirebbe una mano dal Psg sull’ingaggio…
Così Pinto è tornato a pensare soprattutto ad Azmoun, l’iraniano dello Zenit San Pietroburgo che aveva seguito anche a luglio. Con 18-20 milioni di euro si può portare a casa, considerando anche che il suo contratto è in scadenza a giugno prossimo e non è stato ancora rinnovato. La Roma, poi, potrebbe provare anche a mettere in piedi un’operazione simile a quella che ha portato in giallorosso Shomurodov, con gran parte del pagamento posticipato sul prossimo esercizio di bilancio.
Già, che poi la curiosità – in caso di arrivo dell’iraniano – sarebbe quella che si andrebbe a comporre una coppia che invece si è passata il testimone al Rostov, dove nell’estate del 2017 Shomurodov arrivò proprio per coprire la partenza di Azmoun (passato nel frattempo al Rubin Kazan).
Un altro giocatore su cui sono tornati a ragionare gli scout giallorossi è Alexander Isak, la punta svedese della Real Sociedad che così bene ha fatto al recente Europeo. Certo, Isak ha da poco rinnovato il suo contratto con gli spagnoli fino al 2026, ma non sarebbe un ostacolo insormontabile, se ci fosse davvero la voglia di affondare il colpo.
Detto del costante interesse per Belotti, ieri a Pinto sono stati offerti anche Seferovic (Benfica) e Jovic (Real Madrid), anche se per motivi diversi nessuno dei due giocatori convince fino in fondo. La Roma, infatti, cerca sempre un centravanti che sappia attaccare la profondità, come sanno fare ad esempio Shomurodov e Borja Mayoral, perché il gioco di Mourinho questo vuole e questo prevede.
Dall’Inghilterra è rimbalzata la voce di un forte interessamento per Abraham, del Chelsea, ma il giocatore ha già rifiutato l’Atalanta perché vuole restare in Premier League, difficilmente cambierebbe idea per la Roma. Abraham, infatti, ha già in mano un accordo con l’Arsenal e sta aspettando solo che i Gunners liberino un paio di caselle nel reparto offensivo per cambiare sponda in riva al Tamigi.
Infine Scamacca, un giocatore che la Roma segue da un po’ (e che ha costruito in casa, prima di perderlo) ma per il quale il Sassuolo chiede 35 milioni di euro. Il vantaggio è che ha lo stesso agente di Dzeko, l’operazione potrebbe incastrarsi a pennello.
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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.
C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.
Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».
Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».
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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.
Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».
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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.
Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.
I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.
L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.
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