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Taglialatela: “La Roma potrebbe diventare l’anti-Napoli, domenica sarà una partita ricca d’insidie”

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AS ROMA NEWS NAPOLI TAGLIALATELA – Giuseppe “Pino” Taglialatela, ex portiere Campione d’Italia con il Napoli nella stagione 1986-87 e oggi Presidente dell’Ischia Calcio, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport durante la trasmissione “Borderò“. Queste le sue parole:

La partita di domenica, Napoli-Roma, nasconde delle insidie?
«Tutte le partite, finché non si giocano, sono difficili, anche se il Napoli ha un vantaggio enorme sulle altre squadra. Sarà una partita insidiosa, la Roma è un’ottima squadra con un allenatore che non ha bisogno di presentazioni. Il Napoli lo sa, credo si stia preparando molto bene, le insidie ci sono. Ammiro tanto Mourinho, ha un carisma unico, e la Roma ha una squadra di tutto rispetto con grosse qualità che potrebbe far male al Napoli: Dybala in primis, può far male».

Che aria si respira a Napoli?
«Il Napoli è una squadra completa, sono arrivati ragazzi con una voglia matta di diventare protagonisti. Spalletti ha creato un’alchimia particolare, ci aveva già provato l’anno scorso e parzialmente ci era riuscito. Quest’anno le cose stanno andando nel verso giusto, si è creato qualcosa di particolare tra città, squadra e società. Il Napoli è forte in tutti i reparti, Spalletti ha giocatori all’altezza anche in panchina».

Come valuta la vicenda Zaniolo?
«Secondo me Zaniolo è un bravissimo giocatore e un bravissimo ragazzo, ma è sovraesposto anche dal punto di vista mediatico. Oggi è difficile capire certe dinamiche, all’epoca nostra sarebbe cresciuto diversamente. C’era più riconoscenza verso i club che ci facevano diventare famosi, oggi evidentemente è cambiato anche questo. Negli anni ’70-’80 c’erano le bandiere in ogni squadra, a me piace il contatto tra le persone, tra calciatore e società. Attualmente anche un contratto di 3 o 5 anni non vale niente, da un momento all’altro può arrivare una squadra con una grande offerta o il procuratore che lo porta via. Ci dovrebbe essere un po’ di riconoscenza in chi ha creduto in te e in chi ha investito su di te, ci sono delle regole che secondo me dovrebbero cambiare ma si dovrebbero mettere d’accordo tutti i Presidenti. In passato queste cose non erano affatto all’ordine del giorno».

Lei è scaramantico?
«Guardo al campionato: credo che il Napoli abbia tutto da perdere. Scaramantici lo siamo, ma dobbiamo anche essere obiettivi e il Napoli sta facendo cose straordinarie. Le altre squadre come Inter, Milan e Juve hanno i loro problemi, e credo che la Roma possa diventare davvero l’anti-Napoli sia come organico sia per l’allenatore».

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Come è cambiato il calcio in questi anni?
«Il calcio è cambiato tantissimo, ai nostri tempi però era più bello e c’era un modo di fare calcio diverso. Negli anni ’70-’80 in Italia abbiamo avuto il top mondiale, giocatori immensi. Oggi è tutto diverso, il calcio è più fisico. I giovani d’oggi, ovviamente, non la pensano come come noi che abbiamo vissuto quell’epoca. Fino agli anni ’90 ho guardato il calcio nazionale, ora ritrovo il calcio di una volta nelle categorie minori. Oggi è tutto sovraesposto, all’epoca aspettavamo “90° minuto” per le prime immagini che erano bellissime nonostante la poca tecnologia: prima c’era tanta tanta passione».

Vicario potrebbe essere il post Rui Patricio?
«Rui Patricio non mi dispiace, è un buon portiere ma ci sono anche tanti altri portieri bravi italiani. Penso che pochi stranieri possano fare bene in Italia, Alisson era uno di questi. A me piace tantissimo Vicario, chi lo prende fa un grande affare: con tutto il rispetto per l’Empoli non capisco perché sia ancora lì, la Roma ne ha bisogno e farebbe bene a prenderlo, sarebbe un profilo importante. Anche Carnesecchi è bravo, ma Vicario lo reputo attualmente più pronto».

Come procede la stagione con l’Ischia Calcio?
«Chi fa calcio sa che in tutte le categorie se c’è passione c’è calcio. Il Presidente che c’era prima ha gestito la squadra e io gli ho dato una mano, perché mi sarebbe piaciuto portare l’Ischia in C. Credo che lui abbia mollato perché non aveva più questa passione, ma mi ha regalato la squadra e io mi sono messo alla ricerca di sponsor importanti per costruire una buona squadra. Al momento siamo primi in classifica, magari riusciamo a conquistare la promozione in Serie D e poi mancherebbe solo un gradino: sarebbe un miracolo. In tanti ex calciatori stanno partecipando, Brienza a 44 anni gioca ancora: siamo tutti ischitani. Ci siamo uniti alla fondazione San Filippo per raccogliere fondi per la lotta a questa sindrome che è molto rara e poco conosciuta. Come Ischia vogliamo dare il nostro contributo per la ricerca, un ragazzo sull’isola soffre di questa sindrome e siamo vicini alla famiglia». FOTO: Credit by Depositphotos.com

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Europa League

Marco Rossi: “Siviglia-Roma partita secca che può essere decisa da molti fattori. Tiferò per i giallorossi”

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ROSSI – Marco Rossi, Ct dell’Ungheria, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport per parlare della finale di Europa League tra Roma e Siviglia. Queste le sue dichiarazioni:

Cosa si aspetta da questo Siviglia-Roma? 
“Credo che come tutte le finali potrebbe essere una partita non spettacolare, anche se abbiamo visto la finale tra Argentina e Francia che è stata di uno spettacolo unico. Prevedo intensità, verticalità e ricerca della profondità più che la gestione del possesso“.

Per Mourinho è la sesta finale europea, per Mendilibar è la sua settima partita di sempre in Europa. Come si affronta questa sfida contro un tecnico come il portoghese? 
“Quando giochi contro allenatori così sai che un fattore a loro vantaggio può essere la sagacia tattica e l’esperienza di cui dispone. Poi cerchi di fare del tuo meglio, sai che la storia non conta e questo vale sia per i club che per gli allenatori. È una partita secca e può essere decisa da tanti fattori”.

C’è una favorita tra le due? 
“Non vorrei portare sfortuna alla Roma, dirò semplicemente da italiano che pur non essendo loro tifoso non posso che sperare per loro e per l’Italia. Mi auguro che possano vincere e sono convinto che molti ungheresi che amano l’Italia e il calcio italiano saranno dalla nostra parte”.

Restando in tema Italia, Spalletti ha ufficializzato il suo addio al Napoli. Quale può essere secondo lei il migliore per sostituirlo? 
“È difficile, se si da un giudizio rischia di fare la parte dei tifosi che non sanno come sono andate le cose. Per conoscere bene questi allenatori bisogna vedere come lavorano. De Laurentiis ha dimostrato con i fatti che il suo Napoli è diventato il migliore della storia partenopea”. 

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Avversario

Siviglia, Mendilibar: “La Roma è una squadra difficile da affrontare. Ho già deciso chi giocherà”

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AS ROMA NEWS SIVIGLIA MENDILIBAR – Josè Luis Mendilibar, allenatore del Siviglia, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di Europa League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:

Cos’ha di speciale il Siviglia per aver vinto sei Europa League in sei finali?
“Quando sono arrivato la società aveva già fatto qualche partita del girone, non è solo un mio merito da quando sono qui. La storia non mente. Il Siviglia in questa competizione è stata la migliore, ci sono i titoli a dimostrarlo. Quando arrivi qui la gente non si accontenta di salvare solo la categoria, ma ti dice che Budapest è lì. Abbiamo saputo giocare contro due squadre difficili e domani lo rifaremo contro un’altra molto difficile, ma con le nostre armi possiamo batterle”.

Cosa pesa di più in una partita come questa, la maggiore esperienza di un allenatore, la storia o il budget?
“È una partita. Va tutto molto bene, possiamo metterlo sulla bilancia. Entrambi abbiamo raggiunto meritatamente la finale ma sarà sicuramente difficile per entrambe le squadre. È la prima situazione così per me, non per Mourinho. Ma in momenti come questi anche il budget e tutto il resto non contano molto. Gli errori si pagano in finale e noi dobbiamo avere ragione”.

Mourinho ha usato parole al miele per te e il Siviglia. Ti sta dando un calcio?
“Ha i capelli grigi davanti a me. Sono grato per quello che dice ma non vince la storia, nemmeno i complimenti. È l’avversario più difficile, per questo è in finale. È un campo neutro e la squadra che commetterà il minor numero di errori vincerà. Sappiamo come giocheremo e come giocheranno loro. Non cambieremo la nostra idea”.

Come affronti il ​​pensiero di non conoscere il tuo futuro?
“Non mi interessa. Ho firmato per due mesi e mezzo, sono arrivato al Siviglia da disoccupato, il contratto scade il 30 giugno ma il lavoro finisce domenica prossima. Cerco di giocare questa finale per poi finire all’Anoeta nel miglior modo possibile in campionato. Vedremo cosa succede ma non sono affatto preoccupato”.

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Mourinho ha detto che il Siviglia è favorito. Pensi che sia un’arma a doppio taglio?
“È lo stesso per me, non ci penso. Qualcuno è in vantaggio per i bookmakers ma questo non si traduce sul campo. Cerco di mantenere i miei giocatori il più calmi possibile e ognuno tirerà fuori il meglio di sé”.

Hai deciso l’undici?
“Se non succede niente, ho deciso. Ho ragionato ed è tutto chiaro”.

Cosa la preoccupa di più della Roma?
“In difesa è una squadra molto forte e non ha bisogno di molte occasioni per segnare e vincere. Non si preoccupa molto di arrivare davanti alla porta avversaria, in questo senso non sono come noi. Si sentono a proprio agio a difendere vicino alla loro zona. È una squadra difficile da sfidare, raramente si innervosiscono anche col passare del tempo. E con questa tranquillità dobbiamo giocare anche noi”.

Cosa ha provato quando è entrato nello stadio? Dormirà poco?
“Dormirò bene. Ho sonno, mi sono alzato presto. Quando arrivi in questi campi sapendo la partita che stai per giocare ti entra qualcosa dentro. Meglio sentirlo ora che non arrivare domani e vederlo dall’inizio”.

Ha eliminato la Juve e lo United. Riesce a immaginare una finale simile?
“Sarà diverso. Lo United non aveva niente a che fare con la Juventus e non avrà a che fare con la Roma. Sono squadre molto forti ma diverse e con le stesse armi dobbiamo cercare di vincere anche questa. Dobbiamo stare attenti e tranquilli con la palla, se lo facciamo bene avremo possibilità di vincere”.

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È già un modello per molti allenatori. Sente una responsabilità speciale?
“No, dico sul serio e lo dico sempre. Mi sto godendo il calcio da quando sono al Siviglia, mi sto godendo l’Europa League e la Liga. Nella nostra testa c’è la possibilità di vincere, ormai mi capita ogni volta che vado in campo”

Crede che il suo futuro dipenda da questa partita?
“Non credo. Se quello che abbiamo fatto finora cambierà un risultato è come il cronista che cambia l’intera cronaca con un gol al 90° minuto”. FOTO: Credit by Depositphotos.com

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Avversario

Monchi: “Finale speciale con la Roma. Mourinho? Mi fa un po’ di paura…”

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AS ROMA NEWS SIVIGLIA MONCHIMonchi, direttore sportivo del Siviglia, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport alla vigilia della finale di Europa League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:

Quanto è speciale questa partita per lei?
“Tanto perché è una finale dopo una stagione brutta per noi. Arrivare ad una finale è sempre speciale, ma contro la Roma lo è di più. Sono contento di giocarla e molto contento di affrontare la Roma”.

Qual è il segreto del Siviglia nella vittoria di 6 edizioni di Europa League?
“Prima del famoso 27 aprile non avevamo mai giocato una finale europea, poi ne abbiamo vinte sei di fila. Il gol di Antonio Puerta, che purtroppo non c’è più, è quello più importante della storia del Siviglia”.

La Roma ha fatto bene in Europa partendo da lei.
“Sono cose diverse. Il lavoro a Siviglia è fatto per me, a Roma l’ho trovato. Prima di arrivare c’era Luciano Spalletti che aveva fatto una stagione bellissima. Abbiamo fatto una bella stagione arrivando in semifinale e al terzo posto in campionato. A Siviglia abbiamo costruito in tanti anni, oggi siamo a 21 finali. È un percorso più lungo”.

Mourinho?
“Un allenatore top, che ha vinto tutte le finali che ha giocato. Un po’ di paura… È bravo, è forte e conosce bene queste partite. È un vantaggio per la Roma”.

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Che gara si aspetta? Cosa le piace della Roma?
“Quello che mi piace è che la Roma non perde. Non è facile, quando una squadra non perde è perché fa tante cose buone. Dobbiamo essere bravi per vincere la partita perché la Roma non regala nulla. Non so che partita sarà, ognuno giocherà come sempre ha fatto per arrivare qui. Sarà difficile, credo che la squadra che farà meno errori alla fine vincerà”.

Ripensando alla sua avventura alla Roma, cosa le viene in mente?
“Purtroppo dopo un primo anno andato benissimo, dopo non è stato così. Penso che si possa fare meglio di quanto fatto io, mi resta questo in testa”. FOTO: Credit by Depositphotos.com

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