Per la prima volta, da quindi anni a questa parte, ha vissuto l’estate in tranquillità, lontano dal delirio precampionato tra ritiri e calciomercato, dedicando più tempo alle persone care. Stefano Colantuono – classe 1962 – è un importante allenatore del calcio italiano, ma è fermo da qualche mese. Venne esonerato proprio dopo Udinese-Roma dello scorso 13 marzo, gara in cui i giallorossi di Spalletti vinsero 2-1 inanellando l’ottava vittoria consecutiva: “Facemmo una buona gara, ma non servì per fare punti. Comunque, non vorrei parlare dell’Udinese. Resta un’esperienza della mia carriera, però è un capitolo chiuso”.

Come ha vissuto gli ultimi mesi?
“A casa, dopo tanto tempo. È un periodo in cui sto ricaricando le batterie, svuotando la mente e avendo più ore da trascorrere con la famiglia. D’altronde, la vita del tecnico è bella, ma spesso ti allontana dagli affetti. Qeusta è stata una buona occasione per stare con i miei”.

Ha avuto offerte da altri club?
“Qualche chiacchierata informale con una paio di società c’è stata, ma niente di particolarmente concreto. Non c’è fretta…”

Da osservatore esterno, che campionato sarà quello che si appresta a iniziare?
“La Juventus ha fatto un mercato di altissimo profilo rinforzandosi in tutti i reparti. Tuttavia, il calcio non è una scienza esatta e tutto può accadere”.

La Roma?
“La Roma ha preso buoni giocatori, ha una rosa di valore. La indico come seconda forza. Può insidiare i bianconeri per il primato”.

Roma-Udinese che partita sarà?
“Il primo turno è sempre un’incognita. I valori sono dalla parte della Roma, ovviamente, ma bisognerà considerare alcuni fattori. Il livello di preparazione delle due formazioni, l’impegno al preliminare di Champions della Roma che porterà via ai giallorossi energie fisiche e mentali. Ricordate come finì Juventus-Udinese dell’anno passato? Vincemmo 1-0 allo Stadium con gol di Thereau. Era la prima giornata. Detto questo, la Roma rimane la favorita”.

Anche perché in panchina c’è il suo amico Spalletti.
“Che dire di Luciano? È un perfezionista, oltre che un collega preparatissimo. La scorsa stagione ha fatto tantissimi punti da quando è subentrato a Garcia. Ha portato la Roma a giocarsi un preliminare di Champions. Il lavoro fatto è stato di grande qualità, continuerà su quella strada”.

Da calciatore, lei non ha mai vestito la maglia della Roma in gare ufficiali, ma partecipò alla tournée romanista negli Stati Uniti nel 1987. Ricorda quell’esperienza?
“La ricordo benissimo. Venmmo aggregati alla rosa io, Tovalieri e Dirceu, giocavamo tutti e tre nell’Avellino. Inotre, partì pure Salvatori dell’Empoli. La Roma aveva bisogno di giocatori dato che ebbe molte defezioni per vari motivi. Era il mese di giugno, giocammo quattro partite a Los Angeles, nello stadio Coliseum”.

Quando le comunicarono di partire?
“Pochi giorni prima. Per me fu un’emozione particolare, dato che almeno per quell’occasione ebbi il privilegio di indossare la maglia della squadra per cui tifo. Si sa, non l’ho mai nascosto. Giocai al fianco di calciatori come Conti, Ancelotti, Pruzzo, Tancredi, Boniek e tanti altri, Fu divertente e gratificante”.

E dopo quella spedizione?
“Non accadde nulla di particolare, tornammo a Roma e andammo in vacanza. Sapevo di piacere come giocatore al presidente Viola, ma poi non ci fu più la possibilità di giocare con la Roma. Con la mia Roma. Peccato”.

(AS Roma Match Program – Tiziano Riccardi)



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