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SCHEDA TECNICA: Rasmus Hojlund, il talento vichingo che Gasperini sogna di ritrovare alla Roma

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CALCIOMERCATO AS ROMA HOJLUND – II suo primo amore sportivo è stato dentro una piscina. Rasmus Hojlund, attaccante del Manchester United finito nella lista dei desideri della Roma e segnatamente del tecnico Gian Piero Gasperini che già in passato ne fece un entusiasta panegirico, scoprì però presto che, alle bracciate stile libero, dorso o farfalla, erano preferibili le falcate con la sfera di cuoio tra i piedi. Che la sua vita dovesse correre sul binario della pratica sportiva, d’altra parte, era già scritto nelle sue origini. Padre Anders calciatore, madre praticante dell’atletica leggera. Ma nel conto ci vanno anche i fratelli Oscar ed Emil, sedotti anch’essi dal mondo del pallone bianco e nero. Alla fine la figura paterna deve avere fatto centro nell’opera di persuasione, dal momento che Rasmus lo scandinavo si è ritrovato a ritagliarsi un ruolo da sempre maggior protagonista sul rettangolo verde.

La favola bella del classe 2003 comincia a soli dodici anni quando è il Broendby a svezzarlo calcisticamente. L’Holbaek lo rifinisce ulteriormente, il Copenhagen gli dà l’ultimo tocco di scalpello per renderlo maturo per debuttare in Prima squadra. E’ l’anno 2020 e, sino al 2022, con la squadra della capitale danese totalizzerà diciannove presenze e si aggiudicherà un campionato. Hojlund prende un aereo e atterra poi in Austria, a Graz, nel cuore della Stiria, dove la locale squadra dello Sturm gli consente di cominciare a respirare aria di calcio extrascandinavo. Lascia un patrimonio di diciotto presenze e nove reti, in media una ogni due partite. A pochi chilometri dal confine austriaco c’è l’Italia, e la voce del suo ormai certificato talento giunge sino a Bergamo. I Percassi e Gian Piero Gasperini sentenziano: we want you. E in un attimo approda nella città dei Mille per la sua prima esperienza nel calcio tricolore che si rivelerà foriera di soddisfazioni. Tra le discese in campo e la predilezione dei piatti succulenti della terra bergamasca, tra le presenze in campo e il nutrirsi a casonsei, polenta e scarpinocc, che tuttora ama, Hojlund scende in campo 32 volte e finisce in nove occasioni nel tabellino dei marcatori. Ma un altro traguardo lo attende ed è l’approdo nella nazionale danese maggiore dove fa registrare ventisei presenze e otto reti. A Bergamo lascia un buon ricordo ma per lui è pronto un altro palcoscenico scintillante, quello della Premier League sogno di ogni calciatore con il pallone tra i piedi. E questa suggestione onirica si tinge per lui di realtà con i colori del Manchester United, con cui non solo totalizza 62 presenze andando a bersaglio quattordici volte per la gioia del tecnico Ruben Amorim ma stringe tra le mani la Coppa d’Inghilterra nel 2023-24.

Ma Gasperini, anche ora che si è accasato all’ombra del Colosseo , non l’ha dimenticato. Ah, benedetta nostalgia. Di un calciatore che, anche sotto di lui, ha avuto modo di diventare maturo e di sfoderare il suo talento a trecentosessanta gradi capace di rendere gaudiosa la stagione di un club. Il neotecnico giallorosso ha la conferma definitiva di quanta sostanza di bravura vi sia nel suo attaccante danese l’indomani dell’11 febbraio 2022, dopo averlo visto segnare alla Lazio il gol del 2-0 con cui i bergamaschi hanno steso l’altra sponda del calcio capitolino in campionato. Va nel dopopartita, scalda i motori e parte: “Hojlund è un diamante da sgrezzare, ha margini notevoli, energia, intensità e qualità tecniche, crescerà e migliorerà ancora. Ha caratteristiche molto simili a Haaland (nome quasi simile, ma attaccante del Manchester City, ndr) , soprattutto nelle accelerazioni. E’ un giocatore velocissimo, sui centro metri è sotto gli undici secondi, ha una frequenza di passo incredibile, sono convinto che farà una grande carriera, tecnicamente fa vedere sempre cose diverse e migliori”. Affermazioni che certificano due realtà in modo inoppugnabile. La prima è che Gasperini farebbe carte false pur di riaverlo a Roma. La seconda è che Hojlund ci sa realmente fare perché capita assai di rado di vedere il tecnico ex Atalanta prodigo di complimenti con qualche calciatore.

Il miglior identikit tecnico lo fornisce quindi proprio lui che con Hojlund ha diviso una stagione colorata di nerazzurro con molto azzurro di soddisfazioni e ben poco nero di delusioni. Suo padre Anders ha peraltro svelato, forse con una punta di delusione perché sperava magari di essere lui, che il riferimento calcistico di suo figlio non era in casa sua, ma in Portogallo, in quello stesso Manchester United dove ora si trova, al Real Madrid, alla Juventus e all’Al Nassr. Si chiama Cristiano Ronaldo e Rasmus l’ambizioso ci aveva appeso un poster bello grande sopra il letto di casa sua , giusto per ricordarsi mattina, pomeriggio e sera, e magari anche di notte in sogno, quale fosse l’idealtipo a cui tendere.

Lui, Rasmus, il calcio lo sa vivere ancora con l’entusiasmo del neofita. Almeno a quanto si evince da alcune frasi da lui pronunciate nel corso del tempo. Quando, il 26 dicembre 2023, segnò la sua prima rete in Premier League con cui il Manchester United frantumò i sogni di vittoria dell’Aston Villa e assecondò i suoi, disse urbi et orbi: “oggi sono l’uomo più felice del mondo, ho segnato il mio primo gol in Premier League”. Sul suo possibile ritorno in Italia, però, forse la frase risulterà meno gradita a chi lo cerca, Roma compresa. “Ho un contratto con il Manchester United sino al 2030 – ha affermato – quindi mi aspetto di giocare ancora per loro”. Possibile che, dopo avere sperimentato i piatti bergamaschi, Hojlund non abbia voglia di sbarcare nella capitale giallorossa e, quando non sarà in campo, di prendere confidenza a tavola abbacchio, porchetta, vino dei castelli o coda alla vaccinara? La Roma continua a credere a un suo possibile approdo. E non intende lasciare alcunché di intentato per riportarlo a quel Gasperini che su di lui scommetterebbe a occhi chiusi.

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Cristiano Comelli

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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