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Boniek: “La Roma può lottare per il quarto posto. Zaniolo? Non si capisce il motivo per cui sia sul mercato”

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AS ROMA NEWS ZANIOLO BONIEK – Zbigniew Boniek, ex giocatore della Roma e vice presidente della Uefa, ha rilasciato un’intervista a Centro Suono Sport parlando dei giallorossi e di Zaniolo. Queste le sue dichiarazioni:

La Roma, gli obiettivi e la questione Zaniolo…
“La Roma è su tutti gli obiettivi, è vero. Ma la domanda è la seguente: la Roma non gioca bene a calcio, la Roma fa i risultati, ci fa gioire, Mourinho ha riportato la gente allo stadio, vinto la Conference League ma quando abbiamo giocato bene? Lo abbiamo fatto contro la Fiorentina e in altre partite ma si può sempre migliorare l’aspetto visivo, tecnico, si può sempre migliorare sul campo. Sugli altri aspetti c’è un po’ di confusione fatta dai giornalisti, dai tifosi, dallo stesso Zaniolo. Lui è un giocatore con grosse qualità se è sereno, convinto, tranquillo e se è concentrato. C’è anche confusione su qual è il suo ruolo naturale. La Roma mi sembra che abbia deciso di liberarsi di lui a buone condizioni, perché se qualcuno decidesse di pagare 40 milioni di euro allora la Roma forse potrebbe venderlo. La domanda è se arriva qualcuno al suo posto o se la Roma riuscirà a riequilibrare la squadra in modo diverso”.

Sul centrocampo e sugli esterni della Roma…
“Oggi per giocare bene devi avere in cabina di regia gente che sa dare equilibrio, che sa gestire la palla. Manca un po’ di qualità tecnica perché quando prendiamo palla a centrocampo o ripartiamo velocemente in contropiede o diamo la palla ai difensori che se la scambiano tra di loro. Sicuramente manca un centrocampista basso di grande qualità e di grande disponibilità, pronto a presentarsi per ricevere la palla come fa Lobotka nel Napoli che è sempre presente, dà alternative a tutti ed equilibrio. Il calcio oggi è cambiato rispetto al passato, le squadre giocano in un fazzoletto di 20-30 metri e tutti devono saper giocare a calcio. Manca proprio questo”.

Sui giovani…
“Un giocatore per rendere bene non deve stare sempre sotto stress pensando di dover sempre dimostrare un qualcosa. Majchrzak? È giovane, promette bene. Non lo conosco ma ho chiesto informazioni e mi dicono tutti che è tosto, bravo, ha avuto un’esplosione negli ultimi due anni ed è cresciuto molto. Tahirovic? È un centrocampista che sa giocare a calcio. Alla Roma manca stabilità a centrocampo, vuoi perché ci sono tanti cambi, altre volte giochiamo con Abraham, Dybala, Zaniolo e Pellegrini. Mourinho può scegliere”.

Tu avevi lo stadio sempre pieno quando giocavi con la Roma. Quali giovani c’erano?
“Quando sono arrivato c’erano quattro giovani: Giannini, Di Carlo, Desideri e Impallomeni. Impallomeni durante l’allenamento li faceva arrabbiare tutti perché li dribblava tutti era molto bravo. Ma ognuno di loro era forte”.

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Sulla squadra…
La Roma ha tanti giocatori, in certi ruoli sono due-tre, in altri mancano. Prendiamo ad esempio il ruolo del terzino destro, dove senza Karsdorp non abbiamo ricambi. Spinazzola? Quando entra in campo non vedo problemi fisici, mi sembra pronto a scattare a dimostrare. Deve recuperare tutta la forza fisica anche perché è passato più di un anno dall’infortunio. Spinazzola per me è fortissimo. Non mi sento di criticare la squadra, mi piacerebbe che giocasse un po’ meglio. Detto questo siamo su tutti gli obiettivi e speriamo di poter ottenere qualcosa anche quest’anno. Io sono ambizioso. E dalla Roma mi aspetto il quarto posto. Il calcio può portare delle sorprese. Se si dovesse aprire qualche situazione non vorrei essere scavalcato dalla Lazio, dall’Atalanta o da un’altra squadra perché con questo organico la Roma può lottare per il quarto posto. Bisogna sempre essere ambiziosi per restare concentrati sugli obiettivi”.

Su Dzeko e Mkhitaryan…
“Con la loro permanenza sarebbe stata una Roma più forte. La Roma secondo me ha una buona proprietà però forse manca fare qualche intervista o qualche conferenza stampa. Mi sembra che tutto dipenda da Mourinho. Zaniolo? All’improvviso sta sul mercato ma non si capisce il motivo, quindi potrebbe essere spiegata la strategia sotto questo aspetto. Smalling? Come fai a mandarlo via se non hai un sostituto all’altezza? Potrebbe essere una strategia che però ogni tanto potrebbe essere spiegata, anche se non nei dettagli. Da tifosi qualcosa vorremmo sapere. Ho avuto modo di vedere Dan Friedkin ad un evento UEFA prima di un sorteggio, abbiamo scambiato due-tre parole e sembra veramente una persona seria, brava e quindi mi piacerebbe sentirlo in un’intervista vera, con delle analisi”.

Il giocatore più forte che hai affrontato?
“Maradona, fuori concorso”. FOTO: Credit by Depositphotos.com

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Avversario

Siviglia, Mendilibar: “La Roma è una squadra difficile da affrontare. Ho già deciso chi giocherà”

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AS ROMA NEWS SIVIGLIA MENDILIBAR – Josè Luis Mendilibar, allenatore del Siviglia, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di Europa League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:

Cos’ha di speciale il Siviglia per aver vinto sei Europa League in sei finali?
“Quando sono arrivato la società aveva già fatto qualche partita del girone, non è solo un mio merito da quando sono qui. La storia non mente. Il Siviglia in questa competizione è stata la migliore, ci sono i titoli a dimostrarlo. Quando arrivi qui la gente non si accontenta di salvare solo la categoria, ma ti dice che Budapest è lì. Abbiamo saputo giocare contro due squadre difficili e domani lo rifaremo contro un’altra molto difficile, ma con le nostre armi possiamo batterle”.

Cosa pesa di più in una partita come questa, la maggiore esperienza di un allenatore, la storia o il budget?
“È una partita. Va tutto molto bene, possiamo metterlo sulla bilancia. Entrambi abbiamo raggiunto meritatamente la finale ma sarà sicuramente difficile per entrambe le squadre. È la prima situazione così per me, non per Mourinho. Ma in momenti come questi anche il budget e tutto il resto non contano molto. Gli errori si pagano in finale e noi dobbiamo avere ragione”.

Mourinho ha usato parole al miele per te e il Siviglia. Ti sta dando un calcio?
“Ha i capelli grigi davanti a me. Sono grato per quello che dice ma non vince la storia, nemmeno i complimenti. È l’avversario più difficile, per questo è in finale. È un campo neutro e la squadra che commetterà il minor numero di errori vincerà. Sappiamo come giocheremo e come giocheranno loro. Non cambieremo la nostra idea”.

Come affronti il ​​pensiero di non conoscere il tuo futuro?
“Non mi interessa. Ho firmato per due mesi e mezzo, sono arrivato al Siviglia da disoccupato, il contratto scade il 30 giugno ma il lavoro finisce domenica prossima. Cerco di giocare questa finale per poi finire all’Anoeta nel miglior modo possibile in campionato. Vedremo cosa succede ma non sono affatto preoccupato”.

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Mourinho ha detto che il Siviglia è favorito. Pensi che sia un’arma a doppio taglio?
“È lo stesso per me, non ci penso. Qualcuno è in vantaggio per i bookmakers ma questo non si traduce sul campo. Cerco di mantenere i miei giocatori il più calmi possibile e ognuno tirerà fuori il meglio di sé”.

Hai deciso l’undici?
“Se non succede niente, ho deciso. Ho ragionato ed è tutto chiaro”.

Cosa la preoccupa di più della Roma?
“In difesa è una squadra molto forte e non ha bisogno di molte occasioni per segnare e vincere. Non si preoccupa molto di arrivare davanti alla porta avversaria, in questo senso non sono come noi. Si sentono a proprio agio a difendere vicino alla loro zona. È una squadra difficile da sfidare, raramente si innervosiscono anche col passare del tempo. E con questa tranquillità dobbiamo giocare anche noi”.

Cosa ha provato quando è entrato nello stadio? Dormirà poco?
“Dormirò bene. Ho sonno, mi sono alzato presto. Quando arrivi in questi campi sapendo la partita che stai per giocare ti entra qualcosa dentro. Meglio sentirlo ora che non arrivare domani e vederlo dall’inizio”.

Ha eliminato la Juve e lo United. Riesce a immaginare una finale simile?
“Sarà diverso. Lo United non aveva niente a che fare con la Juventus e non avrà a che fare con la Roma. Sono squadre molto forti ma diverse e con le stesse armi dobbiamo cercare di vincere anche questa. Dobbiamo stare attenti e tranquilli con la palla, se lo facciamo bene avremo possibilità di vincere”.

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È già un modello per molti allenatori. Sente una responsabilità speciale?
“No, dico sul serio e lo dico sempre. Mi sto godendo il calcio da quando sono al Siviglia, mi sto godendo l’Europa League e la Liga. Nella nostra testa c’è la possibilità di vincere, ormai mi capita ogni volta che vado in campo”

Crede che il suo futuro dipenda da questa partita?
“Non credo. Se quello che abbiamo fatto finora cambierà un risultato è come il cronista che cambia l’intera cronaca con un gol al 90° minuto”. FOTO: Credit by Depositphotos.com

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Avversario

Monchi: “Finale speciale con la Roma. Mourinho? Mi fa un po’ di paura…”

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AS ROMA NEWS SIVIGLIA MONCHIMonchi, direttore sportivo del Siviglia, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport alla vigilia della finale di Europa League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:

Quanto è speciale questa partita per lei?
“Tanto perché è una finale dopo una stagione brutta per noi. Arrivare ad una finale è sempre speciale, ma contro la Roma lo è di più. Sono contento di giocarla e molto contento di affrontare la Roma”.

Qual è il segreto del Siviglia nella vittoria di 6 edizioni di Europa League?
“Prima del famoso 27 aprile non avevamo mai giocato una finale europea, poi ne abbiamo vinte sei di fila. Il gol di Antonio Puerta, che purtroppo non c’è più, è quello più importante della storia del Siviglia”.

La Roma ha fatto bene in Europa partendo da lei.
“Sono cose diverse. Il lavoro a Siviglia è fatto per me, a Roma l’ho trovato. Prima di arrivare c’era Luciano Spalletti che aveva fatto una stagione bellissima. Abbiamo fatto una bella stagione arrivando in semifinale e al terzo posto in campionato. A Siviglia abbiamo costruito in tanti anni, oggi siamo a 21 finali. È un percorso più lungo”.

Mourinho?
“Un allenatore top, che ha vinto tutte le finali che ha giocato. Un po’ di paura… È bravo, è forte e conosce bene queste partite. È un vantaggio per la Roma”.

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Che gara si aspetta? Cosa le piace della Roma?
“Quello che mi piace è che la Roma non perde. Non è facile, quando una squadra non perde è perché fa tante cose buone. Dobbiamo essere bravi per vincere la partita perché la Roma non regala nulla. Non so che partita sarà, ognuno giocherà come sempre ha fatto per arrivare qui. Sarà difficile, credo che la squadra che farà meno errori alla fine vincerà”.

Ripensando alla sua avventura alla Roma, cosa le viene in mente?
“Purtroppo dopo un primo anno andato benissimo, dopo non è stato così. Penso che si possa fare meglio di quanto fatto io, mi resta questo in testa”. FOTO: Credit by Depositphotos.com

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Europa League

Pellegrini: “Sento mia questa squadra. Il nostro cammino è stato strepitoso”

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AS ROMA NEWS SIVIGLIA PELLEGRINI – Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport parlando della finale di Europa League contro il Siviglia. Queste le sue dichiarazioni:

Due finali consecutive non le aveva fatte nessuno, hai questa medaglia sul petto…
“Speriamo sia quella giusta (ride, ndr). Sono contento perchè sento questa squadra mia. Abbiamo fatto un cammino strepitoso, pieno di difficoltà. In alcune gare c’è stato bisogno di più sacrificio. Non vediamo l’ora di giocare”

L’appartenenza e la complicità sono gli elementi principali di questa squadra?
“Ci sono stati tanti cambiamenti, e a volte quando si cambia si può perdere la via. Insieme a Mancini, Spinazzola e Cristante abbiamo cercato di creare un gruppo, da fuori diamo l’idea di essere un gruppo vero ed è questo il bello”

La formazione?
“Non la sappiamo (ride, ndr)”

Domani uno stadio giallorosso…
“Quest’anno, ma anche lo scorso, è capitato spesso che i tifosi giocassero con noi. Mi sento orgoglioso di questa empatia che si è creata, può sembrare scontato ma non lo è. La nostra gente si rispecchia nella squadra, noi siamo un orgoglio per loro e loro lo sono per noi”

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