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Belotti: “Ho un sogno per questo finale di stagione. Vi racconto come è nata l’esultanza del Gallo”

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AS ROMA NEWS BELOTTI – Andrea Belotti ha raccontato la sua vita in una lunga lettera scritta per Cronache di spogliatoio. L’attaccante della Roma ha parlato del suo modo di giocare e della sua carriera: “Credo che quando entro in campo, sono la persona più felice che ci sia. Credo che il pallone mi faccia esprimere tutto quello che ho dentro attraverso una passione forte. Basta guardare come ho abbracciato Spinazzola dopo il gol al Salisburgo. Sono esploso, l’ho travolto: penso che si sia accorto che avrei potuto trascinarlo a terra, infatti mi ha spinto prima che potessi sbatterlo sull’erba”. 

L’ex Toro ha anche confessato di avere un sogno per il finale di stagione, ma non lo ha svelato: “Ho un quaderno qui accanto a me. Questa lettera voglio terminarla su un altro foglio. Ci scrivo una promessa: se a fine stagione riuscirò a esaudirla, ve la mostrerò”.

Andrea ha anche spiegato il motivo per il quale si fa chiamare ‘Gallo’: “In onore del mio amico Juri. Di cognome si chiama Gallo e il primo a esultare con la cresta è stato proprio lui. La sera del 3 settembre è la sera in cui mi ha chiamato per dirmi: ‘Andrea! Sono riuscito a liberarmi. Domani al bar mi copre mio padre, vengo a vederti’. Ero gasatissimo. Il giorno dopo giocavamo in casa contro la Feralpisalò. Data la circostanza storica, facemmo una scommessa: ‘Finalmente vengo a vederti. Promettimelo: se segni, esulti con la cresta del gallo in mio onore'”.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

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