14 luglio, un anno dopo: quando una fake news mi ha cambiato la vita per sempre

ULTIME NOTIZIE MARK VIOLETS MARCO VIOLI – Ci sono date che segnano per sempre un’esistenza. Per me, Marco Violi, il 14 luglio dello scorso anno è stata una di quelle. Un giorno che non dimenticherò mai: la notte in cui il mio nome è stato ingiustamente accostato a uno degli eventi più gravi della storia recente, un attentato contro l’allora candidato alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump.

Tutto è iniziato nel cuore della notte, quando il mio telefono ha iniziato a vibrare ininterrottamente. Erano le 2, esattamente come oggi. Migliaia di notifiche, messaggi, menzioni su X, insulti. “Perché l’hai fatto?”, “Assassino”, “Finalmente ti hanno ucciso”. Non capivo. Ero a Roma, come lo sono tuttora, e improvvisamente mi ritrovavo al centro di una macchina del fango globale.

Il motivo? Un utente di X, noto per essere un mio storico odiatore vicino a James Pallotta, ex presidente della Roma, aveva scritto pubblicamente che ero io l’uomo che aveva attentato alla vita di Trump. Mi aveva chiamato “Mark Violets”, storpiando il mio nome per farlo sembrare americano. Una notizia falsa, inventata di sana pianta, ma che ha fatto in pochi minuti il giro del mondo.

Da lì è cominciata una delle battaglie più difficili della mia vita. Ho dovuto spiegare, chiarire, difendermi da qualcosa che non avevo mai nemmeno lontanamente sfiorato. La persona realmente coinvolta in quella tragedia si trovava negli Stati Uniti e io, giornalista e direttore di Romagiallorossa.it, ero semplicemente a casa mia a Roma.

Eppure per ore e giorni ho vissuto con l’ansia e la paura, con un senso di ingiustizia che mai avevo provato prima. Nonostante tutto, non ho perso il coraggio, l’onestà e soprattutto la dignità.

In questi dodici mesi è cambiato tutto. Ho ritrovato vecchie amicizie e ne ho strette di nuove, persone che si sono avvicinate per curiosità e che oggi occupano un posto speciale nel mio cuore. Vorrei ringraziare pubblicamente Mario Corsi, l’unico, tra i media che si occupano di AS Roma, che un anno fa mi mostrò vera vicinanza, non solo a parole. La sua amicizia e quella di tutta la sua squadra “Te la do io Tokyo” per me hanno un valore enorme.

Un pensiero va anche a David Puente, che fu il primo a smascherare la fake news, offrendo supporto e consigli fondamentali. E ai tanti telegiornali e organi d’informazione che con equilibrio e professionalità riportarono la verità, ridando dignità al mio nome e al mio lavoro.

Un appello oggi lo rivolgo alle istituzioni: combattere le fake news deve diventare una priorità assoluta. Proteggere l’informazione libera non significa lasciarla in balia di chiunque possa inventare una menzogna virale. Serve un impegno concreto per garantire ai cittadini notizie verificate, attraverso canali ufficiali e giornalisti degnamente retribuiti e tutelati.

E voglio dirlo chiaramente: gli amori veri per me siete voi. Chi mi è stato vicino, chi continua a far parte della mia vita oggi. L’amore non è solo quello tra un uomo e una donna. È il legame indissolubile dell’amicizia sincera, quella che non si spezza mai.

Il 14 luglio resterà per sempre una ferita, ma anche un punto di ripartenza. Con ancora più forza e con ancora più determinazione. Perché la verità, prima o poi, trova sempre la strada per uscire allo scoperto.