Rassegna stampa
Nainggolan: “La piazza di Roma merita un trofeo. Zaniolo giocatore devastante”

AS ROMA NEWS NAINGGOLAN – Radja Nainggolan ha sempre un pezzo di cuore qui, ieri è stato a Trigoria a salutare qualche amico. «Roma mi è rimasta dentro, sono tornato per alcuni impegni personali, un saluto veloce e ora torno in Belgio». Queste le sue parole a Il Messaggero:
Non vedrà la partita di Conference?
«Vediamo, se riesco, torno volentieri».
La Roma è a un passo dalla finale.
«Sono contento, non si vince da tanti anni. La piazza, i tifosi, meritano un successo. Senza stare a guardare se si tratti di Champions, Conference o altro. Bisogna tornare a vincere in qualche modo. E basta».
Lei non c’è riuscito.
«È il mio grande rimpianto. La mia Roma era fantastica, una squadra con le palle, con grande qualità. Peccato essere andato via e senza vincere».
La notte con il Barcellona vi ha dato la sensazione di poter arrivare al traguardo?
«Solo quella squadra poteva ribaltare un risultato negativo come quello di Barcellona».
Quando avete capito che si poteva fare?
«Durante la settimana c’erano sensazioni positive, le abbiamo cavalcate ed è venuta fuori quella grande partita. In squadra c’era grande personalità, uomini veri».
Il Liverpool ha rovinato tutto.
«Ecco, quella è una partita che mi piacerebbe rigiocare. Con il Var, chissà, magari l’avremmo vinta e saremmo andati in finale. Bastava vedere il mani di Alexander Arnold e sarebbe cambiato tutto».
Lei sbagliò un passaggio a inizio match e tutto si complicò.
«Un retropassaggio leggero, peccato. Poi ho anche segnato, ma ormai era tardi. Ma io penso una cosa».
Dica.
«Oggi, quella squadra, vincerebbe lo scudetto. In questo campionato può succedere di tutto, le prime della classe sono inferiori alla Juve dell’epoca e noi eravamo lì».
Che partita prevede domani?
«La Roma non deve pensare a difendere. Ha bisogno di equilibrio. Non deve fare un’impresa. Se passa questa, il più è fatto: la Roma è più forte di Feyenoord e Marsiglia».
Chi può spostare gli equilibri?
«Purtroppo non ci sarà: Mkhitaryan. Uno che ha strappi determinanti, ha la giocata, la qualità, ha forza. Devastante. Peccato non averlo a disposizione».
E Pellegrini?
«Lui è forte, ha la giocata decisiva negli ultimi metri. E in più sa tirare i calci di punizione, gli angoli. Il gol può arrivare da lì».
Per il modo in cui si è inserito e per il rapporto con i tifosi, Abraham ricorda molto lei.
«Pure lui è un lottatore. A volte troppo e perde lucidità, ma è molto forte».
E Zaniolo?
«E’ un grande giocatore, devastante, ma la sua forza deve essere la forza di tutti. Spesso si perde nell’ultima giocata. Ma è una questione di età, dovrà crescere».
Di Mourinho che pensa?
«Mi piace la sua sincerità, anche se a volte può avere effetti negativi sulla squadra. Però è un grande».
Chi regalerebbe della sua Roma a Mou?
«Sono ancora legato a quel gruppo, non ne scelgo uno. Dico tutti».
Come va ad Anversa?
«Bene, bene. Siamo una squadra giovanissima, io sono il più vecchio e certe volte devo mettere in riga qualcuno».
In Belgio fanno le pulci alla sua vita privata?
«La mia vita è la mia vita. Mi devono lasciare in pace e guardare quello che faccio in campo. E finché sto così giocherò».
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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.
C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.
Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».
Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».
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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.
Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».
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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.
Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.
I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.
L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.
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