Editoriale
Roma, fiducia in Gasperini o sarà caos: è il momento di scegliere da che parte stare

AS ROMA NEWS GASPERINI – È arrivato il momento di fare chiarezza. O ci si fida di Gian Piero Gasperini e delle sue indicazioni tecniche, oppure la stagione della Roma rischia di deragliare prima ancora di cominciare. Il tecnico lo ha detto chiaramente sabato scorso, dopo l’amichevole contro il Trastevere: “Siamo in ritardo sul mercato, serve accelerare”. E aveva pienamente ragione. Al 18 giugno, non era arrivato nemmeno un nuovo acquisto. Oggi, 21 luglio, qualcosa si è mosso: El Aynaoui è ufficiale, Ferguson è sbarcato a Ciampino, Wesley è in arrivo. Ma intorno a ogni operazione si respira diffidenza, se non addirittura ostilità.
Sui social è già scattata la caccia all’uomo: El Aynaoui insultato prima ancora di toccare un pallone, Ferguson bollato come “pippa”, Wesley liquidato come “non all’altezza”. Ma chi ha chiesto questi giocatori? Gasperini. E allora serve fiducia. Perché se il progetto ruota attorno al nuovo allenatore, è necessario supportarlo – anche nelle scelte più impopolari.
Abbiamo salutato con entusiasmo l’arrivo di Ricky Massara, dirigente serio e preparato, e ora lo mettiamo in discussione per ogni trattativa che non si chiude o per ogni obiettivo sfumato. Persino Claudio Ranieri, uno degli ultimi baluardi di romanismo puro, è diventato bersaglio delle critiche.
E allora decidiamoci: vogliamo dare fiducia a chi oggi sta cercando di ricostruire un’identità sportiva per questa Roma oppure no? Oppure vogliamo crogiolarci nel disfattismo eterno, quello che ha portato a demolire persino il ricordo dell’Atalanta che Gasperini portò in Champions. Nessuno all’inizio conosceva Koopmeiners, De Roon, Pasalic, Lookman, Ilicic. Poi sono diventati simboli di un ciclo vincente. Ora si piange per Rios, come se senza di lui fosse impossibile giocare a calcio.
La Roma ha bisogno di programmazione, di fiducia, di pazienza. E se davvero si vuole cambiare tutto, allora si abbia il coraggio di fare una contestazione vera, seria, frontale: ai Friedkin, al progetto, al futuro. Ma finché non succede, è giusto lasciare lavorare Gasperini, Massara e Ranieri, che non sono certo arrivati nella Capitale per farsi ridicolizzare. Gasperini avrebbe potuto restare all’Atalanta e giocarsi la Champions, se ha scelto Roma è perché crede in qualcosa. Un minimo di fiducia, senza isterismi. Poi, come sempre, sarà il campo a parlare. E il campo non mente mai.
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