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Editoriale

Roma, è tempo di guardare oltre De Rossi: serve un progetto serio per il futuro

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AS ROMA NEWS ALLENATORE DE ROSSI – La Roma ha bisogno di una visione chiara per il futuro, ma questa non può e non deve passare per un ritorno di Daniele De Rossi in panchina. L’ex tecnico giallorosso, per quanto amato dalla piazza e simbolo del club, non tornerà, e non solo per una questione di opportunità tecnica, ma per motivi ben più profondi.

Il suo rapporto con i Friedkin è ormai irrimediabilmente compromesso, e lo stesso Claudio Ranieri, attuale allenatore e futuro dirigente della Roma, non lo ritiene ancora pronto per un incarico di tale livello. La narrazione che continua a dipingere De Rossi come il candidato ideale per la panchina giallorossa è priva di fondamento e alimentata solo da chi ha un legame personale con lui, anziché basarsi su meriti reali.

De Rossi non è pronto: servono esperienza e gavetta

La Roma è un club che va meritato, e il fatto di essere stato una bandiera da giocatore non garantisce un posto automatico in panchina. Se De Rossi vuole allenare la Roma, deve dimostrare di poterlo fare, completando un percorso di formazione in un club minore, come tutti gli allenatori che ambiscono a grandi palcoscenici.

Le lodi sperticate che certi ambienti continuano a tessere su di lui sono un favore che non gli si deve. Il calcio non è un sistema di premialità per meriti passati, ma un meccanismo in cui conta la competenza. Nessuno lo esclude per il futuro, ma al momento De Rossi non ha ancora dimostrato nulla che giustifichi un ritorno sulla panchina della Roma.

I Friedkin diano pieni poteri a Ranieri per il prossimo allenatore

Dopo l’errore clamoroso di esonerare José Mourinho senza un sostituto all’altezza, i Friedkin hanno l’occasione di rimediare alle loro scelte sbagliate. La priorità deve essere affidare la scelta del prossimo allenatore a Claudio Ranieri, senza pressioni mediatiche o nostalgie ingiustificate.

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La Roma ha bisogno di un allenatore con le spalle larghe, capace di lottare per il club e di difenderlo dentro e fuori dal campo, soprattutto ora che Ranieri ricoprirà un ruolo dirigenziale strategico. Se i Friedkin non hanno intenzione di investire sull’allenatore e nel mercato estivo, farebbero bene a passare la mano e cedere la Roma a chi ha davvero intenzione di farla tornare grande.

Ovviamente, ciò non significa accettare qualsiasi compratore improvvisato, come il classico Follieri di turno, che gioca a fare l’imprenditore con i soldi del Monopoli. Ma se non c’è la volontà di costruire un progetto vincente, meglio farsi da parte.

Basta con illusioni e figure di facciata: la Roma merita un progetto vincente

Un altro nodo irrisolto riguarda la figura del CEO, ancora da individuare. Per mesi sono circolati nomi come Perrelli e Antonello, ma alla fine non è arrivata nessuna nomina, lasciando dubbi sulla reale strategia societaria. Se da dentro Trigoria c’è ancora un’anima pallottiana che fa uscire notizie per destabilizzare l’ambiente, è il momento di tagliare i ponti con il passato.

La Roma non ha bisogno di finti allenatori, finti giocatori o finti dirigenti. Ha bisogno di una guida forte, di una dirigenza competente e di scelte ponderate. Il tempo delle improvvisazioni è finito. Solo così si potrà tornare a vincere, con o senza i Friedkin. Prima lo capiranno gli opinionisti romani, i “romanistoni” che difendono l’indifendibile, prima si potrà tornare a festeggiare un trofeo come merita la città e la sua tifoseria.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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