Rassegna stampa
Roma travolta 4-0 dall’Aston Villa: allarme totale per Gasperini, mercato e inserimenti da rivedere

AS ROMA NEWS ASTON VILLA GASPERINI – La sesta uscita stagionale della Roma si trasforma in un incubo. Al “Bescot Stadium” di Walsall, l’Aston Villa rifila un pesantissimo 4-0 alla squadra di Gian Piero Gasperini, svelando in modo impietoso tutte le fragilità — fisiche, tattiche e mentali — di un gruppo ancora lontano da una forma accettabile. Nessun alibi può bastare: né le gambe appesantite dalla preparazione, né l’avversario più avanti atleticamente. I test servono a dare risposte, e quelle arrivate ieri sono tutte, inequivocabilmente, negative.
Un disastro in tutti i reparti
La Roma incassa tre gol nei primi 40 minuti e torna a subire reti dopo cinque amichevoli a porta inviolata. La fase difensiva è da film horror, come scrive Il Corriere della Sera: Hermoso regala la punizione del vantaggio (realizzata da Buendia), Celik è in colpevole ritardo sul 2-0 di Ramsey, Angeliño viene sovrastato nel 3-0 di Watkins. La retroguardia giallorossa è costantemente presa d’infilata dal gioco verticale e fluido dei padroni di casa.
Ma se dietro si balla, davanti si resta a guardare. La Roma di Gasperini è irriconoscibile nella fase offensiva: nel primo tempo non arriva nemmeno un tiro nello specchio della porta difesa da Emiliano “Dibu” Martinez. Solo un accenno di reazione con El Aynaoui nei primi minuti — uno dei pochissimi a salvarsi —, ma poi il nulla. Lo stesso Gasperini, appena qualche giorno fa, aveva lanciato un messaggio chiaro: “Dall’attaccante che arriverà si capirà quanto sarà forte la squadra”. Il presente, però, racconta una realtà allarmante.
Attacco sterile: Dovbyk sempre più un corpo estraneo
Il tridente Dovbyk-El Shaarawy-Baldanzi non ha lasciato tracce. L’ucraino continua a non trovare sintonia con il gioco di Gasp: sembra fuori posizione, poco coinvolto e, a tratti, svogliato. Emblematico un episodio del primo tempo in cui ha mollato la marcatura su un difensore avversario in proiezione offensiva, lasciandogli campo aperto. Un segnale preoccupante, che alimenta dubbi sempre più concreti sul suo ruolo centrale nel progetto tecnico.
Troppo leggero Baldanzi, volenteroso ma inefficace El Shaarawy. Qualcosa si muove solo con l’ingresso di Matías Soulé nella ripresa: suo il primo (e unico) tiro in porta della Roma, con la traversa colpita dopo 15 minuti. Angelino ci prova in un’altra occasione, ben servito da Koné, ma senza fortuna.
El Aynaoui l’unico spiraglio di luce
In un mare di ombre, si intravede almeno una fiammella: Neil El Aynaoui. Il centrocampista ex Lens è stato il migliore tra i nuovi, mostrando personalità, visione e applicazione. Gasperini ne apprezza l’attitudine, ma è evidente che ha bisogno di trovare subito un’intesa solida con Koné per dare equilibrio e qualità al reparto.
Wesley, invece, è apparso ancora troppo fuori giri: pochi inserimenti, tempi sbagliati e tanti errori nei controlli. Il brasiliano ha bisogno di tempo per adattarsi, ma la Roma non può più aspettare troppo.
Un mercato ancora incompleto e tante incognite
In tribuna a osservare il disastro c’era anche il direttore sportivo Ricky Massara, volato in Inghilterra per toccare con mano la situazione. I margini di miglioramento ci sono, ma il tempo stringe. Mancano 16 giorni all’inizio del campionato, e la Roma ha ancora molto — forse troppo — da costruire: servono rinforzi, serve qualità, serve chiarezza.
Gasperini pretende di più, e fa bene. Non bastano le scusanti: serve concretezza, lucidità e una svolta netta, sia in campo che fuori. Perché se questa è la Roma che dovrà affrontare la nuova stagione, allora il rischio di naufragio sarà altissimo. Il conto alla rovescia è partito. E il tempo per sbagliare è già finito.
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