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Rassegna stampa

Test, ritiri chiusi e via scaglionato

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Nessuna fretta”. Nelle cuffie della videoconferenza di ieri questa indicazione è stata ribadita più e più volte. Il presidente Gabriele Gravina vuole andare a dama senza ascoltare il ticchettio dell’orologio. Non è un caso che tempo fa abbia detto che questo campionato può finire anche ad ottobre. «La priorità è finire, ripartire significa salvare il calcio» ripete. Chiaramente in sicurezza.

Il primo passo fondamentale sarà quello di individuare un gruppo squadra formato, oltre che dai calciatori, anche dallo staff tecnico, dai medici, dai fisioterapisti, dai magazzinieri e dal personale più a stretto contatto con i calciatori, che risulti completamente negativo. Si sta studiando anche come inserire persone esterne che per urgenze siano costrette ad entrare a contatto con il gruppo. Gruppo che sarà sottoposto, circa 3 o 4 giorni prima della ripresa degli allenamenti, ad uno screening approfondito: tamponi e test sierologici (un costo aggiuntivo che grava sui club). E si sta pensando anche di introdurre con più calma i giocatori che sono stati contagiati.

Una volta ultimato lo screening le squadre si chiuderanno in ritiri blindati: niente visite dall’esterno, niente ritorno a casa la sera, tutti in una sorta di quarantena permanente in centri sportivi (o alberghi) sanificati e blindati. Eh già perché non tutte le squadre hanno delle strutture con foresteria. In serie A solo la metà. In B solo 5/6. Nessuna in serie C. Insomma bisognerà calibrarlo.

Non a caso si sta pensando anche ad un inizio scaglionato con precedenza chiaramente alla massima serie. Serve però la massima cautela e calcolare ogni minimo imprevisto per riuscire nell’impresa.

Con ogni probabilità ci vorrà ancora una settimana perché il numero uno Gravina vuole metterci anche delle date per la ripresa. Date che vengono viste in maniera diversa dalla Lega di A che, pur nel rispetto del protocollo stilato dalla Figc, ha pensato ad una ripartenza con due partite in chiaro. Le due semifinali di Coppa Italia su Rai 1 il 27 e 28 maggio. Un segnale per il paese e soprattutto un’idea che non ha ostacoli politici e fa felice la tv di Stato.

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(Il Messaggero)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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