Rassegna stampa
Roma, addio alla difesa a quattro: con Gasperini è ufficiale la rivoluzione a tre

AS ROMA NEWS GASPERINI DIFESA A TRE – Scegliere o adattarsi? Per la Roma, il tempo dell’adattamento è finito. Dopo anni in cui gli allenatori hanno dovuto piegarsi alle volontà del gruppo, trovando compromessi tattici per non spezzare gli equilibri dello spogliatoio, l’era Gasperini segna una svolta netta: si gioca a tre in difesa. Punto. Senza tentennamenti. Senza ambiguità.
Una trasformazione che, come scrive Il Messaggero, affonda le radici in un lungo processo evolutivo. Il primo Luciano Spalletti, l’integralista Zeman, poi Rudi Garcia: tutti partiti con l’idea della difesa a quattro, tutti costretti a rivedere i piani. Anche Luis Enrique, che mai ha tradito i suoi dogmi, ha pagato a caro prezzo quella rigidità. La difesa a quattro, a Trigoria, è diventata con il tempo un concetto fuori contesto.
Persino Paulo Fonseca, inizialmente fedelissimo del suo 4-2-3-1, si convertì alla difesa a tre su suggerimento dei suoi difensori. E José Mourinho, da sempre allergico al modulo “a tre centrali”, ha dovuto cambiare rotta: “La squadra si sente più sicura giocando a tre”, dichiarò una volta, rivelando quanto fossero i giocatori a indirizzare le scelte tattiche.
Poi arrivò Daniele De Rossi, cresciuto nel culto del 4-3-3, che però si è trovato presto costretto a virare verso il sistema preferito dalla rosa. Juric non ha avuto neppure il tempo di provare a cambiare le cose: la sua candidatura si è dissolta ancor prima di nascere. E infine Claudio Ranieri, che nel suo breve ma efficace ritorno ha stabilizzato ciò che sembrava inevitabile.
Ora tocca a Gian Piero Gasperini, ma stavolta la scelta è stata chiara fin dall’inizio. La Roma ha scelto lui perché crede nella difesa a tre, e non sarà il tecnico a dover adattarsi, ma l’ambiente a seguirlo, convinto e pronto. L’idea tattica è finalmente un punto di partenza, non di arrivo. Un riferimento saldo su cui costruire il mercato, i ruoli, le gerarchie. Non è un dettaglio da poco.
Con Gasperini, la Roma volta pagina. E lo fa senza forzature, con una rotta tecnica precisa: tre difensori, gioco aggressivo, idee chiare. È il tramonto della Roma che si lasciava modellare dai leader dello spogliatoio e l’alba di una squadra che si costruisce attorno alla visione dell’allenatore. Una rivoluzione silenziosa, ma definitiva.
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