Europa League
Abraham: “Vogliamo provare a vincere l’Europa League. Mourinho ti spinge a dare il massimo”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ABRAHAM – Tammy Abraham ha rilasciato un’intervista a CBS Sports Golazo. Il centravanti della Roma ha affrontato differenti temi tra cui la finale di Europa League, il rapporto con José Mourinho e gli insegnamenti dello Special One.
Ora giocherete una finale di Europa League e in campionato state lottando per ottenere un posto in Europa. Come state gestendo questa situazione?
“Conosciamo la sensazione che si prova ad alzare un trofeo europeo, è capitato l’anno scorso. Sono sicuro che vorremo replicare quella sensazione. Ancora riguardo i video della vittoria e del ritorno a Roma. Vogliamo collezionare nuovi ricordi”.
Mourinho è conosciuto per il suo stile di gioco difensivo. Come è giocare in attacco in una sua squadra?
“Lui mi ha fatto scoprire un’altra sfaccettatura del calcio, così come alcune caratteristiche che non avrei mai pensato di avere. Ora aiuto la squadra in difesa come non avevo mai fatto in tutta la mia carriera, ma mi piace farlo per i compagni. L’anno scorso ho segnato e ho vinto un trofeo, quest’anno uguale. Con Mourinho il mio obiettivo principale è imparare differenti aspetti del gioco. Tutti mi conoscono come bomber, ma ora mi sono evoluto e sto mostrando caratteristiche differenti”.
Come vi motiva durante l’allenamento?
“Lui è il tipo di allenatore che non ti dirà mai se stai andando bene, ma ti spinge sempre a dare il massimo. Ho sempre avuto bisogno di questo. Anche nel caso in cui giocassi la miglior partita della mia carriera, lui mi direbbe che avrei potuto fare ancora di più. Lui è il tipo di tecnico di cui avevamo bisogno”.
Lo sostenete costantemente. Come fa a creare questo rapporto con i calciatori?
“Ci sono alcuni grandissimi allenatori che però non sanno gestire i calciatori, mentre lui è equilibrato in tutto. Lui parla con i calciatori faccia a faccia in privato o anche davanti al gruppo. Lui conosce i giocatori e sa come rapportarsi con loro. Prima della semifinale di Conference League mi chiamò nel suo ufficio e io gli chiesi: ‘Sto giocando bene o no?’. Avevo fatto doppietta nel match precedente, ma lui affermò che non era abbastanza. La partita successiva era contro il Leicester e mi disse: ‘Sei alto Tammy, so che segnerai di testa’. Quando è iniziata la partita ho subito pensato: ‘Devo segnare di testa’. Ed è successo. A fine partita venne da me e mi disse: ‘Te l’avevo detto’. Lui è veramente importante per noi”.
La vostra reazione al video che ha girato con il cantante Stormzy?
“Devo essere onesto, prima venne a parlarmi. Mi chiese: ‘Come è il tuo amico Stormzy? Che tipo di persona è?’. Non avrei mai pensato a un video. Gli dissi: ‘Stormzy è un bravo ragazzo’. Poi alcuni giorni prima dell’uscita del video mi mandò una clip e rimasi scioccato: ‘Ti prego dimmi che è un video editato’. Lui mi rispose di no. Tutti i miei amici mi hanno mandato quel video, l’avrò visto 100 volte”.
Non hai pensato che fosse strano il fatto che Mourinho ti chiese di Stormzy?
“Sì, molto strano, ma stavo per entrare in doccia e volevo solo tornare a casa quindi non ci avevo pensato molto”.
Quale è l’obiettivo alla fine della tua carriera? In cosa pensi che dovresti migliorare?
“Non ho rimpianti se ripenso alla mia carriera, ho sempre fatto il massimo. Il mio obiettivo è migliorare, fare tutto il possibile vincendo trofei per poi essere orgoglioso di quanto fatto. In cosa devo migliorare? Probabilmente nell’essere più cattivo in campo, penso di essere ancora troppo buono, anche i miei compagni lo dicono”.
Come si cambia questo aspetto?
“Guardando i video di Diego Costa (ride, ndr). Non so come si cambia, ma penso che dovrei entrare in ‘modalità partita’ un po’ prima, magari sentendo un tipo di musica in particolare prima del calcio d’inizio. Nello spogliatoio sono molto rilassato, mi piace ridere e scherzare e penso ‘ciò che succede, succede’, ma a volte devo entrare in clima partita invece di fare questo”.
So che da bambino saresti voluto diventare un attore. Quale ruolo ti piacerebbe avere? Per me uno personaggio come James Bond.
“No, James Bond è troppo serio per me. Mi piacciono le commedie, apprezzavo Will Smith”.
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Europa League
Qui Budapest: le coreografie raggiungono la Puskas Arena. Aperta la Fan Zone

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BUDAPEST – Pochissime ore dividono la Roma dall’appuntamento con la storia. Alle 21 di oggi i giallorossi incontreranno il Siviglia in finale di Europa League. A Budapest il clima inizia già a scaldarsi. I primi tifosi hanno raggiunto la Fan Zone e le coreografie sono state trasferite alla Puskas Arena.
Entrambi gli schieramenti hanno organizzato una suggestiva scenografia che darà alle rispettive squadre la giusta spinta per giocarsi il tutto e per tutto. Oggi nella capitale ungherese è prevista la presenza di più di 15mila tifosi giallorossi, ma a questi si sommeranno coloro i quali sono partiti da Roma pur non avendo il biglietto, per tentare di rimediarne uno all’ultimo momento.
Per entrambe le squadre sono stati allestiti dalla Uefa dei Fan Meeting Point. Quello giallorosso è situato situato al City Park (nella zona di Varosliget a pochi passi da Piazza degli Eroi, nel cuore di Budapest) ed è aperto dalle 11 di questa mattina. Qui è possibile dedicarsi ad attività ricreative, come il biliardino e il Foot Tennis, e rifocillarsi nelle zone dedicate al food and beverage.
Tre ore prima del match, partirà da qui il corteo che si concluderà alla Puskas Arena. Non sono previste navette dal Meeting Point all’impianto, ci si muoverà a piedi o, per chi non volesse partecipare al corteo, con taxi e mezzi privati.
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Europa League
Marco Rossi: “Siviglia-Roma partita secca che può essere decisa da molti fattori. Tiferò per i giallorossi”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ROSSI – Marco Rossi, Ct dell’Ungheria, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport per parlare della finale di Europa League tra Roma e Siviglia. Queste le sue dichiarazioni:
Cosa si aspetta da questo Siviglia-Roma?
“Credo che come tutte le finali potrebbe essere una partita non spettacolare, anche se abbiamo visto la finale tra Argentina e Francia che è stata di uno spettacolo unico. Prevedo intensità, verticalità e ricerca della profondità più che la gestione del possesso“.
Per Mourinho è la sesta finale europea, per Mendilibar è la sua settima partita di sempre in Europa. Come si affronta questa sfida contro un tecnico come il portoghese?
“Quando giochi contro allenatori così sai che un fattore a loro vantaggio può essere la sagacia tattica e l’esperienza di cui dispone. Poi cerchi di fare del tuo meglio, sai che la storia non conta e questo vale sia per i club che per gli allenatori. È una partita secca e può essere decisa da tanti fattori”.
C’è una favorita tra le due?
“Non vorrei portare sfortuna alla Roma, dirò semplicemente da italiano che pur non essendo loro tifoso non posso che sperare per loro e per l’Italia. Mi auguro che possano vincere e sono convinto che molti ungheresi che amano l’Italia e il calcio italiano saranno dalla nostra parte”.
Restando in tema Italia, Spalletti ha ufficializzato il suo addio al Napoli. Quale può essere secondo lei il migliore per sostituirlo?
“È difficile, se si da un giudizio rischia di fare la parte dei tifosi che non sanno come sono andate le cose. Per conoscere bene questi allenatori bisogna vedere come lavorano. De Laurentiis ha dimostrato con i fatti che il suo Napoli è diventato il migliore della storia partenopea”.
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Avversario
Siviglia, Navas: “La Roma è forte in difesa. Possiamo colpirli al momento giusto”

AS ROMA NEWS SIVIGLIA NAVAS – Jesus Navas, difensore del Siviglia, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di Europa League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Emozioni?
“Qualcosa di unico, speciale. Io sono di Siviglia, quindi capisco bene l’importanza di essere qui. Fare qualcosa di così importante sarebbe fantastico”.
Gli infortunati?
“Tutti avranno il nostro supporto, speriamo che tutto proceda al meglio e spero di poter dedicare la vittoria a loro”.
La gara?
“Dobbiamo essere noi stessi. Ci stiamo allenando bene”.
La Roma?
“Bisogna essere pazienti, loro sono solidi dietro e dobbiamo aspettare per colpirli al momento giusto. Ci vuole tanta intensità e la squadra deve essere pronta dal punto di vista mentale”
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