Rassegna stampa
Il rebus di Mourinho: la doppia Roma cerca certezze
La Roma non ha un assetto tattico fisso, Mourinho si è sempre affidato al 4-2-3-1, che per sua stessa ammissione resta il modulo preferito, ma per i giocatori che ha a disposizione è costretto a giocare con il 3-5-2, scrive il Corriere dello Sport.
Inversione di rotta attuata a novembre e portata avanti finora, salvo tre partite con il ritorno alla difesa a quattro a gennaio. Finora i risultati sono stati deludenti con entrambi i moduli: 1,69 la media punti con la difesa a quattro, 1,5 con la difesa a tre. Sabato l’allenatore potrebbe tornare all’antico, più per necessità che per convinzione. Contro il Verona mancheranno Mancini e Ibanez. Mourinho ha la possibilità di tornare alla difesa a quattro, oppure retrocedere Cristante in difesa. La Roma ha bisogno di certezze per uscire dall’anonimato.
Dopo la partita contro il Sassuolo, affrontata ancora con il 3-4-1-2 e con una prestazione sul piano del gioco ancora deludente, Mourinho ha ribadito che è costretto ad adattarsi alla difesa a tre, per le caratteristiche dei suoi giocatori e per dare loro più sicurezza.
Dopo tanti esperimenti, con qualche variante (Mourinho ha provato anche il 3-5-2 e una volta il 4-3-3), la Roma a febbraio non ha ancora una fisionomia tattica precisa. Mourinho ha anche detto recentemente che questa squadra non è stata costruita per giocare a tre ed è evidente che con la rivoluzione che ha in mente per la prossima stagione proverà ad avere giocatori con i quali tornare definitivamente al 4-2-3-1.
I dati non aiutano Mourinho a trovare un assetto definitivo. La Roma ha giocato 13 partite con la difesa a 4, in cui ha collezionato 7 vittorie, 5 sconfitte e 1 pari, segnando 23 gol fatti e subendone 16, in 5 partite ha mantenuto la porta imbattuta. Con la difesa a 3, sperimentata per la prima volta a sorpresa a Venezia, a novembre, sono state disputate finora 12 partite: 5 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte, con 19 gol fatti e 16 subiti e 4 clean sheet. La Roma ha creato più occasioni con il modulo caro a Mourinho e sul piano difensivo il rendimento è praticamente lo stesso.
Con il modulo a due punte ne ha beneficiato soprattutto Abraham: da unica punta ha collezionato quattro gol e un assist, con una spalla in attacco il suo rendimento è cresciuto sensibilmente: sette gol e un assist. Abraham ha trovato un grande affiatamento con Zaniolo, ma avuto come partner in alcune occasioni anche Shomurodov e Felix. L’azzurro con il 4-2-3-1 non è mai riuscito ad andare in gol in campionato, mentre da seconda punta ha realizzato due gol e un assist.
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