Rassegna stampa
Gian Piero Gasperini, dal campo alla vigna: “Porterò il Freisa in Champions League”

AS ROMA NEWS GASPERINI FREISA – Non solo calcio, non solo tattiche e pressing alto. Gian Piero Gasperini, neo allenatore della Roma dopo nove anni indimenticabili all’Atalanta, ha deciso di scommettere anche su un’altra grande passione: il vino. E lo fa con la stessa determinazione che lo ha reso uno degli allenatori più apprezzati d’Italia. Come racconta oggi Il Corriere della Sera, Gasperini è diventato ufficialmente vignaiolo acquistando Cascina Gilli, in provincia di Asti, tra Albugnano e Castelnuovo Don Bosco.
Il progetto, che coinvolge tutta la famiglia, è affidato al figlio Davide Gasperini, già operativo alla guida della cantina: «Papà è legato al vino della sua giovinezza, il Freisa, e vuole farlo crescere, sostenerlo, portarlo in alto». L’obiettivo è chiaro e l’allenatore lo ha riassunto con la consueta ironia: «Porteremo il Freisa in Champions League».
Cascina Gilli non è una semplice seconda casa. Per Gasperini è un rifugio, un progetto parallelo al calcio ma con la stessa cura maniacale. Appena conclusa la sua prima conferenza stampa ufficiale da allenatore della Roma accanto a Claudio Ranieri, Gasperini è subito corso in Piemonte: «C’erano da potare gli alberi», racconta sorridendo il figlio. La cura della terra e delle vigne per lui rappresenta una valvola di sfogo, quasi un allenamento mentale tra una sosta di campionato e un ritiro a Trigoria.
La proprietà conta quindici ettari vitati e una produzione di circa 70 mila bottiglie l’anno. Il fiore all’occhiello è Il Forno, Freisa d’Asti Doc, ma presto tra le etichette ci sarà anche il “Freisa 3-4-3”, un chiaro riferimento al modulo con cui Gasp ha fatto la storia dell’Atalanta.
La passione per il vino non è una novità totale in casa Gasperini: «Durante il Covid papà mi mandò nelle Langhe per cercare una casa di campagna», spiega Davide. «Abbiamo visitato più di trenta cascine, poi quando ha alzato il budget siamo arrivati a Castelnuovo Don Bosco. Se n’è innamorato».
Curiosamente, fino a oggi, l’allenatore ha tenuto nascosta questa attività: «Vuole che il vino venga venduto per la qualità e non per il suo nome», sottolinea Davide. E aggiunge un aneddoto: «Non vuole che qualcuno ci speculi sopra, come è successo con un ristoratore bergamasco che portava in tavola una bottiglia con questa scritta: ‘Il vino del più grande allenatore della storia’».
Tra il centro sportivo di Trigoria e le colline astigiane, dunque, nasce un nuovo doppio progetto firmato Gasperini: da un lato la Roma da riportare in alto in Serie A e in Europa, dall’altro il Freisa da far conoscere al grande pubblico senza però mai dimenticare la qualità e l’autenticità. Due sfide diverse, ma con lo stesso obiettivo: vincere.
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