Rassegna stampa
Friedkin: auto, cinema, resort e la licenza da pilota

NOTIZIE CESSIONE AS ROMA FRIEDKIN – È vero, non sarà lo sceicco Mansour che guida il Manchester City con un patrimonio personale di oltre 23 miliardi di dollari e non è neanche Zhang Jindong, che detiene l’Inter dall’alto dei suoi 8,2. Ma i 4,1 miliardi di Dan Friedkin sono comunque un patrimonio personale che collocherebbe l’eventuale nuovo socio della Roma al terzo posto nella classifica dei presidenti più ricchi del calcio italiano (davanti a lui ci sarebbe anche Andrea Agnelli).
Una dolce carezza, insomma, per un impero che Dan ha ereditato nel 2017 (dopo la morte di papà Thomas) ma di cui è Ceo oramai dal lontano 1995. Un impero che oggi ha circa 5.600 dipendenti (con 12 società facenti capo alla holding di famiglia) e che lo colloca al 504° posto nella classifica Forbes tra gli uomini più ricchi del mondo. Un patrimonio che nasce dalla Gulf States Toyota (che distribuisce il marchio delle auto giapponesi in esclusiva negli stati del Texas, Arkansas, Louisiana, Mississipi e Oklahoma), che solo nel 2018 ha venduto veicoli per complessivi 9 miliardi di dollari (il 13% del venduto negli Usa).
Ma che poi ha allargato le proprie radici anche ad altri settori strategici come il turismo (Friedkin ha una catena, la Auberge Resorts, con alberghi di lusso negli States, ma anche in Messico, Fiji, Grecia, Svizzera, Nicaragua e Costa Rica) e il cinema: Dan è stato produttore di «The Square», vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2017, di «All the money in the world» (il film ambientato in Italia sul sequestro nel 1973 a Roma di Paul Getty, nipote all’epoca dell’uomo più ricco del mondo) e di «The Mule» (con Clint Eastwood), oltre che essersi lanciato come regista ad agosto scorso in «Lyrebird». E poi i circoli esclusivi da golf (il Congaree in Sud Carolina – dove è iscritto anche Pallotta – e il Diamond Creek, nella Nord Carolina), i safari e la passione per gli aerei, eredità da papà Thomas.
Già, perché proprio il papà era stato pilota e aveva aperto a San Diego una scuola dove Dan ha scoperto l’amore per il cielo. Oggi, infatti, l’uomo interessato ad entrare nella Roma ha una licenza di pilota con cui può prendere parte alla formazione dei voli acrobatici dell’Air Force. Insomma, in tutti gli Stati Uniti d’America tra i piloti civili ce ne sono solo dieci ad avere questo privilegio e Dan è uno di questi. E chissà se ne saranno felici a casa, dove il magnate statunitense è sposato con Debra e ha quattro figli, due fratelli (Tomisu e Kenneth) e una sorella (Dorothy).
Di certo la passione per lo sport se la porta dietro già da un bel po’. Perché proprio come James Pallotta, anche lui è grande appassionato di basket e tifosissimo degli Houston Rockets (il presidente della Roma è invece legato ai Boston Celtics). A tal punto da provare anche a comprarla la franchigia texana, un paio di anni fa, senza però riuscirci. Si è così dovuto accontentare di restarne partner commerciale, con l’arena dove giocano i Rockets sponsorizzata proprio dalla Toyota. Ora Dan vuole fare un passo in più ed a Roma può allargare i suoi orizzonti commerciali, soprattutto nel settore del turismo. Del resto, il suo vivere sempre al massimo lo porta ad affrontare una sfida dietro l’altra. A mille all’ora.
(Gazzetta dello Sport)
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