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Roma, servono 18 milioni entro il 30 giugno per evitare sanzioni UEFA: ma c’è una strada alternativa

AS ROMA NEWS FAIR PLAY FINANZIARIO – Il conto alla rovescia è iniziato. Alla mezzanotte del 30 giugno, la Roma dovrà aver messo a bilancio almeno 18 milioni di euro per rispettare i paletti imposti dal Fair Play Finanziario e scongiurare eventuali sanzioni da parte della UEFA. Un obiettivo cruciale, da raggiungere in poco più di 24 ore, tra cessioni e possibili entrate straordinarie.
A fare il punto sulla situazione ci ha pensato Paolo Assogna, giornalista di Sky Sport, intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport: «Il club giallorosso dovrà necessariamente incassare entro il 30 giugno 18 milioni di euro, una cifra che non può essere evitata se si vuole evitare una penalizzazione».
Il primo tassello utile arriverà con la cessione di Leandro Paredes al Boca Juniors, operazione ormai definita e in chiusura nella giornata di domani grazie al pagamento della clausola rescissoria da 3,5 milioni. Tuttavia, questa somma non sarà sufficiente da sola per coprire il fabbisogno economico richiesto dal regolamento UEFA.
Ecco allora che potrebbe arrivare un colpo di scena “salvifico”, come spiegato ancora da Assogna: la Roma spera in un esito positivo del contenzioso tra Lega Serie A e IMG, la società che detiene i diritti internazionali per la distribuzione delle partite del campionato. In caso di risoluzione favorevole, si aprirebbe la strada alla distribuzione di fondi extra tra i club italiani, con un potenziale incasso di circa 10 milioni di euro per la Roma, proprio in extremis.
Una soluzione che consentirebbe al club di evitare cessioni dolorose, come quelle ventilate negli ultimi giorni per Ndicka o Angeliño, finiti sul mercato solo come extrema ratio per rispettare i paletti UEFA. In attesa della chiusura del bilancio e di eventuali conferme dal fronte diritti televisivi, la Roma resta in bilico tra calcoli finanziari e mercato, con la priorità assoluta di non compromettere la strategia estiva di Gasperini e Massara.
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