Europa League
Mourinho: “Non ho priorità tra Europa League e campionato. Dybala-Lukaku unici per noi”
AS ROMA NEWS SHERIFF MOURINHO – Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport alla vigilia della sfida di Europa League contro lo Sheriff Tiraspol. Queste le sue dichiarazioni:
Due anni a Roma, due finali e un titolo. Il terzo anno cosa rappresenta?
“È una mia opinione, queste due finali giocate, le semifinali, i quarti sono stati un momenti dal punto di vista emotivo che hanno aiutato a costruire questo senso di Roma unita. Durante il girone l’unico obiettivo è quello di qualificarci. Chi finisce secondo ha due partite in più, non ne hai bisogno perché sono già abbastanza. L’anno scorso abbiamo sbagliato perdendo la prima del girone, poi ci ha messo sotto pressione. Domani cerchiamo di entrare meglio e di costruire un girone per qualificarci”.
Lo Sheriff?
“Vedendo la storia recente ha fatto bene, la vittoria al Santiago Bernabeu è storia del calcio. Abbiamo analizzato la squadra di questa stagione e il loro profilo. Ci sono giocatori brasiliani, africani e colombiani, gente che arriva con l’obiettivo di avere la possibilità di fare un salto. L’allenatore è bravo, si vede che la squadra è organizzata. In campionato giocano con una linea a 4, in Europa a 5, più difensivi e compatti. Il campo probabilmente non sarà un bel campo, ma magari troviamo un campo fantastico. Mi aspetto delle difficoltà”.
Lukaku-Dybala dal 1′ o bisogna gestire?
“Non voglio dire chi giocherà o non giocherà, ma abbiamo una rosa con opzioni. Sono giocatori unici e speciali per noi, ma anche senza Pellegrini, Smalling, Kristensen e Azmoun abbiamo una rosa che ci dà la possibilità di fare qualche cambio senza perdere la struttura e di avere una squadra in grado di arrivare lì e vincere”.
Colpisce la priorità che ha sempre dato all’Europa.
“Sono cresciuto in un modo per cui è difficile per me scegliere le partite e molto meno scegliere le competizioni. Faccio fatica. La partita più importante è sempre la prossima. In Europa, al di là del titolo vinto e dell’altro che non ci hanno lasciato vincere, questo ci aiuta a costruire una Roma più forte. Se ricordate la partita all’Olimpico con il Bodo, il Leicester, il Leverkusen e il Feyenoord dal punto di vista emotivo, sociale ed empatico questo aiuta a rendere la Roma più grande”.
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