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Super League, Florentino Perez: “Salveremo il calcio. Ci sarà spazio anche per Roma e Napoli”

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ULTIME NOTIZIE SUPER LEAGUE FLORENTINO PEREZ – Il presidente del Real Madrid, nonchè presidente della Super League, Florentino Perez, ha parlato a ‘El Chiringuito TV’ spiegando il progetto. Queste le sue dichiarazioni:

“Non abbiamo invitato il PSG né le due tedesche. Possiamo essere fino a 15. Bayern? Quando è uscito tutto questo non so perché qualcuno ha detto avremmo chiuso con i campionati, che restano la base di tutto. Meritocrazia? Non può esistere la meritocrazia per 50 squadre ma questo succede già da adesso. Anche il Napoli e la Roma avranno diritto di partecipare. Se non è per un anno, sarà per quello dopo. Ma chi dà soldi sono i 15 club fissi che giocano ogni settimana, generano soldi anche per gli altri. È una situazione piramidale. Se non lo genera nessuno, il denaro non esiste”.

Sulle altre invitate“Non lo so. Continueremo a lavorare. La gente deve vedere che è la salvezza del calcio. Intanto abbiamo parlato di tre paesi. Non sappiamo quali criteri useremo, ci lavoreremo. Sarà comunque per merito sportivo. Parleremo con la FIFA e la UEFA, non è un campionato chiuso. Cosa vincono gli altri club? Ditemi cosa vincono ora con la Champions. Quindici club generano valore alle televisioni e gli altri cinque arriveranno per meriti sportivi. Il Siviglia? Anche lui potrà eccedere, non è una lega chiusa, è una cosa falsa. Crediamo nel merito delle squadre, che lottano per essere in grado di giocare una competizione come questa. Ma è questo che genera soldi, e noi siamo solidali. La Uefa dà 120-130 milioni, noi 400. Distribuendoli tra i club. Lo facciamo per salvare il calcio”.

“Prima possibile. Parleremo con Uefa e Fifa. Vedremo poi come si accederà a quei cinque posti in più. Non capisco perché ci si arrabbia, abbiamo detto che parleremo con la Uefa. Nuova Champions dal 2024? Nel 2024 il calcio sarà morto. Esclusione immediata dalla Champions? Non succederà, la legge ci protegge, ma non entriamo in questioni legali. Comunque è impossibile”.

Florentino Perez continua“Quando non hai introiti oltre alle tv l’unico modo è fare partite più affascinanti. Abbiamo pensato a questa Superlega al posto della Champions League in modo di recuperare i mancati introiti. Il calcio stava perdendo interesse, bisogna adattarsi ai tempi. I tifosi e i diritti tv sono diminuiti, con la pandemia eravamo tutti in rovina. Ci sono molte partite poco interessanti. Un Real Madrid-Manchester o Barcellona-Milan è più interessante che una partita tra squadre modeste che sono in Champions. Il nuovo formato della Champions? Non lo capisce nessuno, non produce gli introiti che servono per salvare il calcio. La situazione è drammatica. La Uefa è un monopolio, deve essere più trasparente. Noi vogliamo salvare il calcio, senza interessi personali”.

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Le critiche: “Ora dobbiamo dire a tutti che si sbagliano. Non è vero che è qualcosa per i ricchi, ma per salvare il calcio ed è basato sulla solidarietà. A poter parlare sono 4000 milioni di tifosi, che vogliono tornei più competitive. E non è vero che finiranno i campionati. A Boris Johnson hanno raccontato che la Premier sparirebbe”.

Superlega monotona? “Le partite tra i grandi club sono più interessanti, non penso che lo sarebbero di più squadre sconosciute. Io non guadagno soldi col Real, se voglio una maglia la pago. Io presidente? Non so fino a quando. Lo posso tranquillamente cedere a chi lo vuole, Agnelli o Laporta. Davvero, sono sincero. Mi hanno scelto perché ho introdotto io il tema, da 20 anni. Non vogliamo che i ricchi siano più ricchi e i poveri più poveri. Il calcio è una unità, bisogna salvarlo”.

Sulle nazionali: “Devono cambiare molte cose. Ci sono troppe partite, ci sono competizioni tra nazionali di cui la gente neanche sa il nome. Giocare con i calciatori dei club non ha molto senso. Il calcio com’è adesso non può continuare”.

Perdite: “Stiamo lavorando tanto, avremmo incassato 900 milioni e invece ne arriveranno 600. Stiamo facendo tanti sforzi, parliamo con i calciatori delle riduzioni salariali, abbiamo venduto calciatori che non avremmo venduto”.

Le tempistiche dell’annuncio: “Perché era il momento, così possiamo cominciare subito nella prossima stagione. Quando lo abbiamo fatto sapevamo cosa stavamo facendo. Se qualcuno se ne andasse? No, è vincolante. Non si esce, tratteremo tutti uniti. Gli inglesi sono più infastiditi perché alcuni pensano che la Premier sparirà, ma è solo perché alcuni non vogliono perdere i loro privilegi”.

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Var e arbitri: “Il Var ci sarà, sarà migliore, ci saranno gli arbitri, il Fair Play Finanziario. Sarà un passo importante perché il calcio duri altri 100 anni. Cercheremo di selezionare gli arbitri migliori con criteri professionali”.

Barcellona? “Non mi è costato niente convincere Laporta. Aiuterà anche il Barcellona che sta passando una situazione economica difficile”.

Sulle parole di Ceferin su Agnelli: “Non possono insultare come ha fatto Ceferin con un nostro compagno. È un brutto modo per rivolgersi ad Agnelli, impresentabile. Non gli avrei detto niente del genere in pubblico. La Uefa deve cambiare, non vogliamo un presidente che insulta il presidente di un grande club.

Sulle minacce dell’Uefa per i calciatori: “I calciatori possono stare tranquilli, non succederà. L’Uefa è un monopolio e vuole creare confusione, non si è mai distinta per trasparenza. Non butteranno il Real o il City fuori dalla Champions, sono sicuro. Il calcio è alla rovina, non i big, tutti. Se i grandi non hanno soldi, non comprano i calciatori dalle altre squadre. È una piramide. I club hanno perso centinaia di milioni. Ogni anno ci sono meno tifosi e meno soldi. Con i ricavi della Champions moriremo”.

Sui campionati: Squadre B per il campionato? Se lo facessimo allora varrebbe tutto meno. E noi vogliamo che valga di più. Nell’Eurolega è una cosa normale, non so perché dicono che la Lega sparirà. La Liga è una competizione immobile, immutata. Anche nel basket con la Eurolega si hanno avute difficoltà inizialmente, ma si può conoscere. Se ci sono club più forti, sono tutti più forti. La Champions è interessante dai quarti, il resto interessa poco. Ci sono squadre modeste che non hanno fascino. Quando avremo soldi parleremo e li divideremo, crediamo nella solidarietà”.

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Prossimi passi: “Parleremo con Uefa e Fifa. Possiamo continuare con la Champions e aspettare il 2024. Se lo vorranno lo faremo. Però io lavorerò per il contrario. Vogliamo fare la stessa cosa della pallacanestro, dobbiamo essere padroni del nostro destino. Con la solidarietà totale, se ci sono tanti soldi, dividerli con tutti. Possiamo aspettare un anno, ma lavoriamo già da 2-3 anni. L’obiettivo è iniziare subito se riusciamo ad arrivare a un accordo con l’Uefa. Se non arriverà un accordo entro agosto, non romperemo con l’Uefa. Non è noi o niente. Cerchiamo di avvicinarci a tutte le parti, non è una questione di ricchi o poveri. Tante critiche non hanno motivo, mi hanno sorpreso”.

Competitività: “Perché non si potrà guadagnare? Si può competere per occupare uno di quei posti. Qualcuno deve continuare, fare un’altra lega o un’altra cosa. L’Uefa deve capire che il calcio è cambiato e che ci sono paesi che vogliono una competizione diversa. Sento che i paesi scandinavi vogliono fare una lega, quelli balcanici la stessa cosa, anche il Benelux. Vogliono cambiare perché in questa situazione si muore”.

I tifosi non si giocherebbero niente: “Alla maggior parte già accade in quasi tutti i campionati. Succede da sempre. È demagogia. E bisogna salvare la maggior parte dei club. Altre competizioni Uefa? O magari un’altra lega con la possibilità di partecipare alla Superlega, magari. Ci sarebbero molte squadre che dovrebbero giocare la Champions attuale”.

I tifosi delle squadre minori: “Per loro sarà meglio. La loro sopravvivenza dipende dal fatto che a tutto il mondo del calcio vada bene. Non può essere che nella Liga guadagnino la maggior parte dei club modesti e perda soprattutto il Barcellona. Per il Real Madrid i diritti tv rappresentano il 20 o 25%, per gli altri il 100%”.

La trasparenza dell’Uefa: “Sappiamo quanto guadagna Lebron James, perché è pubblico, ma non so quanto guadagna il presidente dell’Uefa. Credo nella trasparenza. Noi ci siamo abbassati gli stipendi al Real Madrid, non credo che lo abbiano fatto all’Uefa o alla Liga. Il mio stipendio è pubblico”.

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FOTO: Credit by Depositphotos.com

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