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Roma, Mourinho: “Punto buono per come si era messa la gara”
Il gol del pareggio raggiunto in pieno recupero serve poco alla classifica della Roma, ma almeno evita ai giallorossi una sconfitta che avrebbe avuto effetti devastanti sul morale, al termine di una settimana ricca di polemiche, scrive il Corriere della Sera.
«C’è frustrazione perché eravamo venuti per vincere – le parole del tecnico portoghese – ma pareggiare all’ultimo cambia la dinamica emozionale: se prima della partita o alla fine del primo tempo mi avessero detto di firmare per il pareggio non lo avrei fatto, a due minuti dalla fine sì. È un pareggio simile alle sconfitte con Bologna, Verona, Venezia ma è sempre un punto, nelle ultime quattro non abbiamo perso: potevamo avere più punti ma di buono c’è che la squadra ha lottato fino alla fine».
Ancora una volta, Mourinho sottolinea la compattezza del gruppo. «Possiamo essere scarsi e tutti possono dire che Mourinho e i giocatori sono scarsi, ma nessuno può dire che non siamo uniti. Sul rigore trasformato da Abraham: «Il primo rigorista è Oliveira. Ha preso il pallone Tammy, come ha fatto a Torino, lì Veretout voleva tirare e si è generato qualcosa di non positivo. La mia sensazione è che Sergio gli abbia lasciato il pallone e che abbia avuto la maturità giusta, ma il rigorista era lui. Io mi sono nascosto nel tunnel: ho visto ma mi sono nascosto perché potevo avere una reazione ed era meglio non farmi trovare dalle telecamere».
Durante il match ha cambiato più volte modulo. «Difesa a tre o a quattro? I giocatori devono stare a loro agio in campo, la difesa a tre non è la mia preferita, è più una conseguenza dei calciatori che abbiamo a disposizione. Mi mancano i giocatori di fascia in avanti e quelli rapidi dietro. Tra tutti i centrocampisti che ho, quello con maggior criterio è Mkhitaryan, per me è un calciatore fondamentale. Dobbiamo finire nel migliore dei modi in campionato e fare il massimo in Conference League».
Se si giocasse sempre contro il Sassuolo, Cristante sarebbe il goleador della Roma. A segno all’andata, ieri si è ripetuto. Il centrocampista non è però soddisfatto. «Eravamo venuti per vincere – le sue parole -, e anche se abbiamo pareggiato all’ultimo non ci basta. Per me il gol non rappresenta niente, non ci ha portato i tre punti e quindi non conta. Ci manca qualcosa, dobbiamo continuare a lavorare»
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