«La squadra è con me, i giocatori mi hanno chiesto di non cambiare e continuare così». Alla vigilia del match con il Sassuolo di oggi (ore 18 a Reggio Emilia), Mourinho ha voluto fare chiarezza sul turbolento post gara contro l’Inter e confermare che la squadra sia tutta dalla sua parte, scrive il Corriere della Sera

«Dopo la partita – le parole del tecnico – ho parlato con i calciatori, ma quello che ci siamo detti non lo racconto. Di sicuro, posso dire che nessuno si è offeso, questa è una grande bugia. I calciatori mi hanno detto che gli piace il mio modo di lavorare e che nella loro carriera hanno avuto allenatori diversi da me: io dico le cose in faccia, ho dialogo con loro e mi hanno chiesto di non cambiare. Allenare è dire “abbiamo fatto male”. Io devo analizzare la partita, il primo gol preso: devo far capire a Ibanez, Karsdorp, Mancini e Smalling che hanno sbagliato. I miei calciatori mi hanno detto che vogliono che io faccia così, abbiamo perso una partita e dobbiamo solo lavorare. I club di serie C si sono offesi per le mie parole? Anche quando si gioca a calcetto bisogna avere un certo tipo di personalità, non volevo offendere nessuno».

È difficile archiviare la gara con l’Inter. «Per dodici minuti a San Siro abbiamo fatto una partita orribile, poi abbiamo meritato molto di più, giocando bene. La frustrazione viene dal fatto che possiamo giocare contro i più forti d’Italia faccia a faccia e meritavamo molto di più di quello che abbiamo raccolto. In dodici minuti potevamo prendere tre gol, questo è frustrante perché un conto è avere la sensazione di non potertela giocare, un conto è giocarsela alla pari, perché anche noi potevamo fare tre gol. Contro il Sassuolo sarà un’altra storia, non c’è più la coppa e dobbiamo pensare al campionato».

Recuperato Abraham, ci sarà anche Pellegrini che però potrebbe partire dalla panchina, non sono previste esclusioni punitive. «Stanno tutti bene e sono tutti convocati. L’unico escluso è Zaniolo ma è stato escluso dall’arbitro e non da me. Cambio di modulo? Non ne avremo uno fisso fino alla fine del campionato, continueremo alla ricerca di quello che è meglio per noi, con i calciatori che sono disponibili. Dionisi ha detto che tra noi e loro c’è una differenza di valori, ma non sono d’accordo. Io ad esempio non posso costruire dal basso come fa lui con Ferrari e Maxime Lopez, in qualcosa hanno una qualità superiore».

Dalla squadra si aspetta di più. «Ovviamente non sono contento, i black out si eliminano solo lavorando e preparando al meglio le partite. In Conference League, nelle gare da dentro o fuori a Marsiglia o a Leicester, se parti regalando i dieci minuti magari sei eliminato. Su questo dobbiamo migliorare».



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