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Guerra Ucraina, Possanzini: “E’ un film dell’orrore, ma restiamo vicini alla squadra”
Un risveglio terribile ieri mattina a Kiev, la città dove lo Shakhtar gioca le sfide casalinghe del campionato ucraino, scrive Leggo. Lo racconta Davide Possanzini, l’ex bomber italiano oggi vice di De Zerbi del club ucraino.
“Sembra di essere in un film dell’orrore, invece era tutto vero. Poco prima delle 5 del mattino abbiamo sentito le prime esplosioni che ci hanno buttato giù dal letto. Abbiamo subito fatto le valigie, lasciato gli appartamenti dove viviamo quando siamo a Kiev e in auto abbiamo raggiunto l’albergo dello Shakhtar”. Possanzini, De Zerbi e il suo staff, con altri nove italiani, poteva tornare a casa prima, in Italia; l’Ambasciata si era mossa per poterli fare rientrare in tempo ma “Noi siamo persone serie che avevano preso degli accordi, anche morali; con che faccia potevamo andare via? Siamo rimasti e non ci pentiamo. Aspettiamo con fiducia che l’Ambasciata italiana ci faccia tornare a casa, dalle nostre famiglie”.
Qualcuno li ha chiamati eroi italiani, De Zerbi conferma ma guarda avanti: “Siamo in ansia e abbiamo paura, ma non chiamateci eroi, ci avevano detto che al 70% avremmo giocato domani a Kharkiv, a 30 km dal confine russo. Ora con i bombardamenti è tutto fermo”.
E mentre lo Shakhtar posta sui social una bandiera ucraina con la frase: “Resteremo in piedi”, un altro allenatore molto conosciuto in Italia vive ore di angoscia. E’ Paolo Fonseca, fino a qualche mese fa tecnico della Roma e che ha sposato una ucraina. Le sue parole da Kiev sono di terrore: “E’ il giorno peggiore della mia vita. Mi sono svegliato alle cinque del mattino con cinque esplosioni di seguito. Avevo un volo in programma poche ore dopo, ma ora è impossibile uscire da qui, perché gli aeroporti sono già distrutti. Come si fa a non aver paura”.
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