Dionisi sicuro: “Il Sassuolo ci proverà”

Come si fa senza gli squalificati Raspadori e Scamacca? Alessio Dionisi non cerca alibi: «Dovremo essere pronti e fare la partita alla pari con loro, a prescindere delle assenze a cui bisogna abituarsi. La Roma ha qualcosa in più a livello di organico e un obiettivo diverso, dovendo lottare per l’alta classifica. Ma sulla partita secca ce la possiamo giocare, come abbiamo fatto con la Juve disputando una buona prestazione. Ci proveremo anche stavolta cercando il risultato», sottolinea il Corriere dello Sport. 

Le difficoltà di Mourinho e cosa potrà fare la differenza: «Io penso alle nostre difficoltà, non posso permettermi di giudicare l’operato di altri. All’andata ha festeggiato 1.000 panchine, chissà quante ne ha affrontate e superate. Quali similitudini? Nessuno dei due è stato un calciatore di alto livello. La volontà per noi farà la differenza. L’ha fatta in positivo alcune volte e in negativo altre. Sarà una gara difficile e non sempre pulita dove siamo bravi, mentre in quella sporca non sempre. La volontà dovrà servire per prenderci ciò in cui non siamo riusciti all’andata e quello che abbiamo perso con la Sampdoria». 

Dionisi carica Defrel: «Me l’aspetto come lo vedo in settimana e nelle partite in cui è subentrato. Meriterebbe di giocare di più, ora sta avendo meno spazio perché ho dato più fiducia a Scamacca che sta facendo bene. Greg è un giocatore sul quale faccio affidamento al 120%, è forte e vorrei che lui abbia voglia di fare l’attaccante perché ogni tanto gioca più per i compagni. Lui è molto altruista, spero che contro la Roma possa essere anche un po’ egoista». Cos’è cambiato con il mercato: «La società sa ciò che ho chiesto e ha fatto quanto possibile per quella che è la storia e lungimiranza di questo club. Sono state fatte delle valutazioni, io le ho condivise e accettate. Sicuramente sono arrivati giovani di prospettiva e c’è la fiducia verso i nostri. Non è da tutti dare continuità a ragazzi del 1999, 2000 e 2001. Questo vogliamo fare con 29 punti che non sono pochi».