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Italia, Spalletti: “Ranieri sa toccare i tasti giusti. Se fosse lui il Ct lo sosterrei”

ULTIME NOTIZIE ITALIA SPALLETTI RANIERI – Luciano Spalletti si prepara a salutare la Nazionale dopo l’ultima sfida di qualificazione al Mondiale 2026 contro la Moldavia. Alla vigilia del congedo, il commissario tecnico uscente ha parlato ai microfoni della Rai, soffermandosi anche sulla possibilità che a raccogliere la sua eredità sia Claudio Ranieri. Un passaggio di consegne che, tra attese e suggestioni, potrebbe segnare una svolta importante per il futuro azzurro.
“Buongiorno a tutti voi, ai telespettatori, a tutti. Se ho dormito stanotte? In queste situazioni dipende molto da come sei fatto, che metti nelle cose. Per me diventa difficile prendere sonno quando ti accade una cosa del genere. Tutto mi consuma, nulla mi scivola addosso. Le vittorie più delle sconfitte, figurati che nottata si passa, ma piano piano, con il passare del tempo, si prende atto. L’epilogo poteva essere diverso? Ho fatto delle riflessioni, ma non si può tornare indietro. Delle scelte fatte sono risultate sbagliate. Non solo perché ho scelto gli uomini sbagliati o perché volevo fare qualcosa di diverso. Non ho avuto la possibilità di avere a disposizione alcuni giocatori fondamentali. Sono successe troppe situazioni lì per lì, al momento; dei risultati che ci hanno portato a giocare queste partite in questo momento. Si è avuto un extra con la finale di Champions, la Norvegia aveva fatto già un rodaggio di due partite, sembra una partita che decide tutto e noi ci siamo arrivati in condizioni pessime”.
Ranieri?
“Non lo so ma è una persona e professionista che ha fatto vedere anche con la Roma quest’anno quali sono le sue qualità, tocca i tasti giusti e se fosse lui lo sosterrei. Farei il tifo per lui”.
Sul futuro: “Tornerò subito ad allenare? Non lo so. Di certo farò il tifo per il mio successore. Spero che il mio successore che trovi la soluzione per andare al Mondiale. Sarei rimasto perché credo di andare al Mondiale. Credo che questa squadra possa arrivarci. Se non dovesse arrivare il primo posto ci sono i playoff per portare a termine l’obiettivo”.
Su Gravina: “Ho visto dubbioso Gravina, per cui ho dato grande stima. L’ho costretto a dirmelo. Rimarremo amici, dopo avermelo detto cosa avrei dovuto fare? Avrei dovuto nasconderlo perché dovevano dare loro la notizia? Non funziona così. Faccio così. Oggi sarò più perfetto di sempre nel fare la riunione prima della partita. I calciatori, sono certo, vorranno lasciarmi la possibilità di uscire con una vittoria. Non gli ho mai detto nulla di particolare che li possa aver offeso. Niente!”
Sui Mondiali: “Sono superconvinto che l’Italia andrà ai Mondiali. Non ho dato le dimissioni, non le avrei date. Tu mi esoneri, io firmo la risoluzione perché i soldi non sono mai stati un problema nella mia carriera, la Nazionale è diversa da un club”.
Sulla conferenza: “Sono andato in conferenza stampa perché ci sono delle regole. Se qualcuno della Federazione fosse venuto con me, poteva farlo. Che senso avrebbe dire altri due giorni di bugie. Siamo in grandissima amicizia, è chiaro che io mi aspetto che se pensano qualcosa da me me lo dicano. Non mi si può chiedere di fare la figura di essere in un’altra condizione rispetto a quella reale. Avrei dovuto fare finita di fare l’allenatore per altri due giorni? Non dire nulla? Sarebbe stato rispettoso verso gli italiani? La forma, non lo so. Credo in questa squadra. Ho fondato il mio cammino sul mio modo di essere. Sono stato apprezzato in Russia, a Empoli, alla Roma, all’Udinese, da tutte le parti. Alla Samp mi hanno mandato via e mi hanno richiamato, come all’Udinese. Qualcuno mi vuole diffondere come qualcuno che fa casino. Faccio casino quando c’è qualcuno che vuole farlo. Difendo la famiglia, la squadra. La nostra amicizia. Ho fatto degli errori perché i risultati sono questi. Se è un disastro è segno che ho commesso degli errori”.
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