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Editoriale

Caro Friedkin, si è già dimenticato di Budapest e della squalifica a Mourinho? Ecco perchè la Superlega è un’occasione persa

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AS ROMA NEWS SUPERLEGA FRIEDKIN – Può non piacere il format, può non piacere la formula, magari non sarà chiaro chi parteciperà e come saranno organizzati gli inviti per i club. Ma una domanda sorge spontanea: perchè la Roma deve bocciare a priori la Superlega? Solo perchè il presidentissimo Dan Friedkin è diventato dopo la “sciagurata” finale di Budapest membro dell’ECA? E’ questo il “contentino” con i quali sono stati ripagati la Roma e i propri tifosi a seguito dello scippo della finale di Europa League contro il Siviglia? No, questa volta non appoggiamo la decisione del patron Dan Friedkin.

Nessuno, e dico nessuno, deve anteporre i propri interessi personali alla Roma. Nemmeno di fronte alla nomina importante e blasonata come quella di essere membro dell’ECA. Non ce ne frega niente, anzi, apprezziamo di più il presidente del Napoli che, uscendo allo scoperto, non ha precluso le porte aprioristicamente alla Superlega.

Dan Friedkin forse si è già dimenticato lo scippo di Budapest e le “nefandezze” dell’arbitro Taylor che ha precluso alla Roma una meritatissima qualificazione in Champions League che oggi, forse, avrebbe potuto cambiare le sorti del club con un’iniezione di denaro non indifferente?

Dan Friedkin si è dimenticato che l’UEFA sta facendo un’opera di “strozzinaggio” nei confronti della Roma con il Fair Play Finanziario che il presidentissimo segue alla lettera mentre altri club come Psg e Manchester City fanno come vogliono, senza seguire regole?

Ci siamo già dimenticati delle quattro giornate di squalifica inflitte a Josè Mourinho per le parole nel garage a Budapest contro Taylor (meritatissime, a distanza di 7 mesi applausi allo Special One) quando invece si sarebbe dovuto presentare il presidente Dan Friedkin in persona per prendere posizione?

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Vuole ancora Dan Friedkin far parte di un organismo che protegge i potenti e distrugge chi non conta niente? Se non fosse per Josè Mourinho questa squadra sarebbe nell’anonimato più totale in Europa e non avrebbe raggiunto due finali nel giro di un anno solare. Se lo è dimenticato il presidentissimo Dan Friedkin? Beh, noi no.

Per fare il presidente della Roma non basta acquistarla o immettere denaro per pagare gli stipendi dei dipendenti. Bisognerebbe, per esempio, anche rispondere a Lotito che si permette di dire che grazie al Decreto Crescita la Roma “ha potuto prendere Mourinho e Lukaku, altrimenti sarebbe una squadra morta”. Ma siamo sicuri che anche in questo caso il presidente, come si dice a Roma, farà “pippa” e continuerà a rintanarsi nel suo abituale silenzio.

FOTO: Credit by Depositphotos.com

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