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Gasperini: “Progetto giovani inusuale per la Roma ma entusiasmante, l’obiettivo è acquisire credibilità”

AS ROMA NEWS GASPERINI – Torna a parlare Gian Piero Gasperini dopo la sconfitta in amichevole contro l’Aston Villa. L’allenatore della Roma ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della trasmissione ‘Sky Sport 24 Calciomercato’ e tra i vari temi trattati si è soffermato sul lavoro svolto nel precampionato e sulla sua nuova avventura in giallorosso.
Quanto manca per vedere la Roma che ha in testa?
“Un mese è già qualcosa, abbiamo fatto tante cose insieme. Ho incontrato un gruppo coeso e legato, che mi ha dato grandissima disponibilità. Abbiamo fatto tanto, ma si può fare ancora di più”.
Quale è il suo obiettivo stagionale?
“Acquisire credibilità agli occhi dei nostri tifosi e avere la considerazione che stiamo facendo un lavoro che possa portare loro delle soddisfazioni. Speriamo ci voglia meno tempo possibile. La Roma deve essere sempre ambiziosa e guardare in alto, ma in questo momento ciò che mi auguro di poter ricevere è la credibilità. Abbiamo imboccato la strada giusta”.
Ziolkowski è in arrivo? Fabio Silva è il grande obiettivo della Roma?
“Bisogna guardare ciò che abbiamo fatto con gli arrivi di Wesley, El Aynaoui, Ferguson, Ghilardi… Sono tutti ragazzi giovani e hanno già avuto esperienze importanti. Loro sono il tipo di profilo per il quale la proprietà si è rivolta a me. Questa non è la direzione usuale per una squadra come la Roma, ma è ciò che stiamo cercando di fare. Vogliamo costruire in questa direzione una squadra che possa crescere”.
Ha sentito Fabio Silva?
“No. In questo mese riesco a guardare soltanto gli allenamenti della squadra (ride, ndr). Ma è innegabile che ci sono tanti giocatori in questo momento, siamo nel momento cruciale del mercato soprattutto per gli attaccanti e questo fa parte del calcio”.
Lei è bravissimo nel lavorare con i giovani…
“Quando ho parlato per la prima volta con la proprietà il progetto che mi è stato esposto era rivolto proprio in questa direzione e a me ha dato tanto entusiasmo, dato che l’ho fatto anche in altre squadre. Questa direzione è diversa per la Roma, ad esempio quando ti rivolgi a un altro tipo di mercato, puntando su giocatori importanti, si hanno costi ed età diverse. Quei giocatori possono portarti un miglioramento immediato, ma in prospettiva meno efficace. Questo è il motivo per cui il progetto giovani può essere una novità a Roma ed è lo stimolo forte che mi ha spinto a venire qui. Ho lavorato così in tanti club e se riuscissi a farlo anche a Roma sarebbe straordinario”.
Il ‘no’ di Ranieri in conferenza stampa sul suo arrivo era vero o una bugia?
“Devi chiederlo a lui (ride, ndr). In quel momento era una fase molto importante del campionato, quindi è stato bravissimo a dire così. La vera decisione l’ho presa a fine campionato, dopo l’ultima partita. Ho chiesto all’Atalanta la possibilità di incontrarmi con altre squadre e in tre giorni è successo tutto”.
Possono coesistere Dybala e Soulé nella sua idea di calcio?
“I giocatori bravi possono coesistere, magari averli sempre in squadra. Entrambi sono mancini e prediligono giocare nella stessa zona, ma Dybala ha giocato anche in altre zone di campo. Soulé è giovane e ha bisogno di incrementare il suo raggio di azione, può avere altri tipi di esperienze in campo. L’anno scorso ha fatto anche il quinto, dimostrando grande duttilità. Quando hai delle qualità puoi giocare in diverse zone del campo e questo è un valore”.
Il cambiamento del capitano? Ha parlato con Pellegrini?
“Adotto da sempre questa gerarchia e mi dispiace abbia creato questa situazione. In una squadra i potenziali capitani devono essere di più e sono tutti i giocatori in grado di sostenere la fascia. Bisogna avere determinati requisiti e se in una squadra ci sono più elementi vuol dire che c’è sicuramente un nucleo più omogeneo e forte. A Dublino Toloi non ha giocato, De Roon era squalificato e quindi Djimsiti divenne capitano, ma quando alzò la coppa lo fece con tutti gli altri. Questo è il mio concetto di squadra. Voglio avere più persone attaccate alla squadra e chi sta qui da più tempo ha sicuramente i requisiti ed è giusto che sia capitano. Si tratta di un criterio molto semplice e non è soggettivo. Per me i capitani sono quelli che fanno parte del nucleo più forte della squadra”.
Preferirebbe scegliere un giocatore o avere maggiore tempo per sviluppare la sua idea di calcio in fase di calciomercato?
“Il tempo non basta mai e proprio per questo non parlo di risultati, bensì di credibilità che la gente riconosce. Poi il tempo ti viene concesso. Tutti vorremmo partire forte con una squadra amalgamata e con delle vittorie, questo è l’obiettivo ma non lo prometto”.
La sintesi è: portatemi i calciatori che al tempo ci penso io?
“Sì. I calciatori sono la parte fondamentale, ma anche lo spirito della squadra è importante. Poi ovviamente contano i risultati”.
La situazione Lookman? Per lei è pronto per fare il salto all’Inter?
“Mi dispiace perché abbiamo vissuto dei momenti così belli che si corre il rischio di ricordare questi giocatori per l’ultimo episodio, quando invece ce ne sono stati tantissimi meravigliosi. Sono dispiaciuto per il ragazzo e per la società e mi auguro che questa situazione possa risolversi”.
La aspettiamo con nuove notizie di mercato…
“Ve le porterò sicuramente… (ride, ndr)”.
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