Veloccia difende il Nuovo Stadio della Roma: “Sette ettari di parco pubblico e 900 nuovi alberi per rigenerare Pietralata”

AS ROMA NEWS STADIO PIETRALATA VELOCCIA – Il dibattito sul Nuovo Stadio della Roma continua ad accendere la Capitale, ma l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia non ha dubbi: l’impianto darà un volto nuovo a Pietralata, con un grande polmone verde al posto del degrado e un investimento concreto già in corso. Intervistato da Radio Romanista, il rappresentante della giunta ha risposto alle critiche di chi teme l’abbattimento dell’attuale bosco, spiegando che «qualcuno non vuole lo stadio e cerca qualsiasi pretesto: prima gli espropri, ora il verde».

Proprio ieri, durante un sopralluogo, Veloccia ha fotografato la realtà dell’area: «Al calar del sole diventa terra di spaccio e prostituzione, con rifiuti pericolosi. Lì sorgeranno sette ettari di parco pubblico – nove considerando l’intero complesso – attrezzati e fruibili, collegati anche al polo di ricerca della Sapienza. Non è un danno, ma un’opportunità per la città».

Sul fronte ambientale l’assessore ricorda che il progetto della Roma prevede già la compensazione del verde perduto con la messa a dimora di oltre 900 alberi aggiuntivi rispetto allo studio di fattibilità: «Il verde che verrà eliminato sappiamo dove e come sarà sostituito, sempre dentro i sette ettari previsti. Avremo un parco urbano vero, accessibile e sicuro». Veloccia sottolinea inoltre la solidità del dialogo istituzionale: «Il rapporto del sindaco Gualtieri con la proprietà è diretto e chiaro. Con gli uffici della Roma la collaborazione è stata lineare fin dall’inizio, e il club ha dimostrato serietà investendo già oggi in indagini e scavi preliminari: ci sono decine di professionisti al lavoro sul campo».

Le scadenze amministrative restano serrate, ma l’assessore ribadisce che l’iter procede «in modo positivo», nonostante voci contrarie e cambi di interlocutori – dopo l’uscita di Lorenzo Vitali la pratica stadio è ora nelle mani di Lucia Bernabè. «Il progetto non si fermerà», assicura, convinto che la nuova casa giallorossa possa diventare il simbolo di una rigenerazione capace di restituire sicurezza, servizi e verde a un quadrante romano troppo a lungo dimenticato.