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Marsura: “Disagio giovanile ormai strutturale, attenzione a parlare di autolesionismo”

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(Adnkronos) – "Il disagio giovanile ormai non è più un'emergenza, ma un dato strutturale della nostra società. Che va coniugato anche con la giovane età dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, che si sta abbassando sempre di più. Voglio focalizzare l'attenzione su un tema caro ai giovani, ma anche molto critico: la corporeità. Il disagio giovanile è un malessere, un non-essere a proprio agio sia psicologico sia emotivo che i giovani possono sperimentare durante il periodo dell'adolescenza e della gioventù. I sintomi che devono essere intercettati dalla famiglia e dalla scuola, sono le emozioni negative, cambiamenti comportamentali, come isolamento sociale, chiusura, difficoltà a concentrarsi, molti ragazzi hanno disturbi di Adhd, cambiamenti anche nel comportamento alimentare, la non-accettazione del corpo che può sfociare in atti di autolesionismo, dato che nel report è uscito molto netto". Così Maria Teresa Marsura, dirigente Uciim e membro del comitato scientifico dell'Osservatorio nazionale bullismo, intervenendo alla Maratona Bullismo, durante cui è stato presentato il primo rapporto dell'Osservatorio nazionale bullismo e disagio giovanile, al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos.  "Il corpo ha un valore semantico, che ci può dare degli indicatori chiari e visibili del disagio e può essere un mezzo per leggere la crisi della società contemporanea, in una visione che integra l'esperienza soggettiva con quella oggettiva: il corpo, come prodotto culturale e collettivo, diventa un mezzo di intermediazione, ma è anche portatore di valori, utile per intercettare le cause che determinano forme di fragilità diffusa tra i giovani". Per la dirigente poi si deve fare molta attenzione nel "parlare di autolesionismo" perché "potrebbe essere un'arma a doppio taglio: da un lato perché, se non se ne dà notizia, i più giovani potrebbero non rendersi conto delle conseguenze delle proprie azioni, dall'altro potrebbero invece insinuarsi degli atti di emulazione. L'autolesionismo può rappresentare una strategia di regolazione emotiva, di fronte all'emozione indesiderata: l'individuo si ferisce cercando di ripristinare uno stato tollerabile. Infine, può costituire una forma di comunicazione del proprio disagio". "Si devono creare spazi di prossimità, quelli legati all'arte, al teatro alla danza, la sublimazione massima del corpo, allo sport. Il progetto campioni di vita ne è esempio tangibile. La motivazione è il motore che spinge ogni atleta o artista a superare i propri limiti e a seguire la perfezione, è un faro che illumina il cammino durante i momenti di difficoltà. Prevenire il disagio è fondamentale, in un ottica di sensibilizzazione e promozione sui fenomeni bullismo e cyber oltreché diffondere informazioni anche sulla salute mentale, che oggi appare ancora come un tabù, insieme al creare degli spazi sicuri per i giovani. Poi, ci sono anche altri fattori come crisi economiche e sociali, perché c'è una continua e persistente e non adeguata esposizione ai social media, anche senza il controllo dei genitori. Poi, c'è anche una sottovalutazione dei genitori stessi. Rilevo – conclude Marsura – che i ragazzi molto spesso non riescono a capire la differenza tra reato e scherzo".   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)



FOTO: Credits by Shutterstock.com

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