AS ROMA NEWS GASPERINI PELLEGRINI SOULE – Il giorno della prima conferenza stampa di Gian Piero Gasperini in veste di allenatore della Roma si è trasformato subito in un esame di maturità per due calciatori simbolo della rosa giallorossa: Lorenzo Pellegrini e Matías Soulé. Seduto accanto a Claudio Ranieri, il tecnico piemontese non si è sottratto alle domande sul capitano, reduce da un’annata difficile e attualmente fermo ai box, né su quel talento argentino che, nel finale di stagione, ha acceso la fantasia dei tifosi agendo da quinto a tutta fascia.

Sul numero 7, Gasperini è stato netto. «Pellegrini è infortunato, ma deve tornare con lo spirito di chi vuole vivere la miglior stagione della carriera», ha sottolineato, ricordando come l’ultimo campionato abbia messo a nudo limiti fisici e mentali del centrocampista. Poi un passaggio che suona da avvertimento e incoraggiamento allo stesso tempo: «Allenarsi non può essere un problema: dev’essere funzionale a stare bene e a migliorare le prestazioni. Se non sorridi, non puoi giocare bene a calcio». Un invito esplicito a ritrovare serenità e competitività quotidiane, perché – ha aggiunto il nuovo mister – «a volte piace solo il Pellegrini che segna, molto meno quello in difficoltà: l’obiettivo è far combaciare le due versioni».

Gasperini ha dedicato parole chiare anche a Matías Soulé, grande scommessa della dirigenza nella scorsa estate. «È un giocatore offensivo: chi sta in quella zona deve produrre gol, assist, procurarsi rigori e far ammonire gli avversari», ha spiegato, intrecciando il mantra che lo ha reso celebre all’Atalanta con le prospettive di crescita del ventunenne argentino. «Nel calcio moderno conta essere squadra – ha concluso – ma dentro la squadra serve chi rompe gli equilibri».

Fra rigenerazione di leader in crisi e consacrazione di giovani ancora da plasmare, Gasperini ha dunque delineato i primi capisaldi della sua Roma: lavoro quotidiano ad alto ritmo, entusiasmo, responsabilità individuale nei numeri offensivi. Messaggi lanciati al gruppo ancor prima del ritiro, con l’obiettivo di trasformare il presente complicato in un futuro all’altezza delle ambizioni di club e tifoseria.



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