L’ex tecnico del Verona, Andrea Mandorlini, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “La Stampa”, nella quale parla anche di Juan Manuel Iturbe, giocatore che aveva lanciato in Serie A nel 2013. Queste le sue parole:

Nell’anno di Verona Iturbe ha dato il meglio della sua carriera: si aspettava di essere ancora I’unico tecnico ad aver capito e valorizzato il paraguaiano?
«Mi aspettavo che il ragazzo crescesse, invece dopo quasi tre anni deve ancora decidere che cosa vuole diventare da grande, perché le cose belle le ha fatte tutte da ragazzino».

Chi è Iturbe?
«Una macchina importante che deve rimettersi a correre forte. II potenziale c’e tutto: ha tecnica, velocità, forza e resistenza. In più è una brava persona con valori importanti».

Perché nel suo Verona volava e negli ultimi anni s’è perso?
«Con me faceva l’esterno e giocava secondo le sue caratteristiche, era imprendibile quando puntava la porta ed era molto abile a giocare negli spazi e pure nell’uno contro uno, avendo anche una buona tecnica. Forse gli altri l’hanno sfruttato diversamente».

A Roma sostengono che Iturbe sia un po’ fragile caratterialmente: condivide?
«Il ragazzo è un latino, ha bisogno di un ambiente caldo e che lo riempia d’attenzione e fiducia. Ma Torino assomiglia a Verona, sono convinto chi in granata si rilancerà anche grazie a Mihajlovic, un tecnico che come me pretende molto. Si, ci sono i presupposti perché possa tornare il mio Iturbe».

Pregi e difetti dell’ex giallorosso?
«E’ uno che dal punto di vista dell’impegno non è secondo a nessuno, sa di essere bravo ma non deve strafare: era un giocatore completo, deve ritornare tale».

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