Roma, la strana coppia Dovbyk-Shomurodov fa sognare la Champions: intesa e gol decisivi per Ranieri

AS ROMA NEWS DOVBYK SHOMURODOV – Nella Roma del “corto muso” firmata Claudio Ranieri c’è una coppia che sta trascinando i giallorossi verso il sogno Champions League. Si tratta di Artem Dovbyk ed Eldor Shomurodov, la nuova strana coppia dell’attacco romanista che, partita dopo partita, si sta rivelando sempre più decisiva, riporta Il Messaggero.

Due mondi lontanissimi, un’intesa da fratelli. I due centravanti arrivano da latitudini opposte: Dovbyk da Cerkasy (Ucraina), Shomurodov da Termez (Uzbekistan), distanti ben 3.598 chilometri. Eppure si sono trovati a meraviglia nella Capitale, dentro e fuori dal campo, tanto da definirsi “fratelli”. La loro intesa ha prodotto, nell’ultima sfida contro la Fiorentina, il gol che ha deciso il match: sponda di testa dell’uzbeko e colpo vincente dell’ucraino per l’ennesimo 1-0 targato Ranieri.

Per Dovbyk si tratta della decima rete stagionale che vale l’1-0 su un totale di 17 centri: una garanzia in termini di punti, visto che la Roma ha perso solo due volte quando ha segnato (a Verona e in Coppa Italia col Milan). Il numero 9 giallorosso vanta una media di un gol ogni 182 minuti, mentre Shomurodov non è da meno: una rete ogni 177 minuti. L’uzbeko ha timbrato il cartellino 7 volte, aggiungendo anche 3 assist pesanti.

Numeri che pesano. Insieme hanno portato ben 18 punti alla classifica romanista, 15 dei quali firmati da Dovbyk. Quando partono entrambi titolari, la Roma ha collezionato 5 vittorie, 4 pareggi e solo 2 sconfitte in 11 presenze di campionato. Un dato che rafforza la bontà dell’esperimento di Ranieri, che li ha schierati dal 1’ nelle ultime due partite e sembra intenzionato a proseguire su questa strada.

Tre gol e due assist nelle gare condivise per il tandem giallorosso: un’alchimia offensiva che potrebbe rivelarsi decisiva nelle ultime tre giornate per strappare il pass per l’Europa che conta. Con Dovbyk e Shomurodov insieme, la Roma ha trovato il mix perfetto tra concretezza, sacrificio e feeling. E ora il sogno Champions non è più un’utopia.