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Roma orgogliosa e sfortunata. Fonseca: “Quanti rimpianti”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA MANCHESTER UNITED – Serviva un miracolo, che non c’è stato, ma almeno ieri sera la Roma ha salvato la faccia vincendo 3-2 contro il Manchester nel ritorno delle semifinali di Europa League. Le tantissime occasioni create – De Gea è stato il migliore dello United evitando che la qualificazione tornasse in bilico – non fanno altro che aumentare il rammarico per il folle secondo tempo dell’andata, in cui i giallorossi hanno subito 5 reti, scrive il Corriere della Sera.

«È difficile spiegarlo – le parole di Fonseca – ma abbiamo perso la qualificazione per il secondo tempo di Manchester. Credevo nella qualificazione, nel primo tempo all’andata e in tutto il ritorno abbiamo dimostrato che potevamo farcela, ma abbiamo buttato tutto».

Si è congedato dall’Europa con dignità, il prossimo anno toccherà a Mourinho. «L’ho sentito, lo conosco bene, è stato molto corretto con me in questo periodo, avremo altre opportunità per parlare ma non credo che abbia bisogno dei miei consigli. Io non ho mai pensato alle dimissioni, non sono una persona che si arrende, sono stati momenti difficili, ma io sono stato sempre concentrato sul mio lavoro per migliorare la squadra. Per me è stato un grande piacere essere l’allenatore della Roma, un grande orgoglio far parte del calcio italiano, ho imparato molto, dobbiamo vedere le cose positive e ce ne sono state tante. E’ stata un’esperienza difficile ma molto gratificante. Il mio futuro in Italia? Non lo so. Il calcio italiano mi piace, ma dipende dalle opportunità che ci saranno».

Tra le note positive della serata, la prova di Darboe. «Si stava allenando bene, quando Smalling si è fatto male l’ho messo dentro e ha giocato con fiducia, sembrava uno con grande esperienza». Dopo l’esordio di domenica scorsa contro la Sampdoria, il centrocampista originario del Gambia ha giocato con grande personalità. «È stata un’emozione indescrivibile – le sue parole – non so nemmeno come spiegare quello che provo in questo momento. Noi giovani cerchiamo sempre di allenarci al massimo quando andiamo con la prima squadra, Fonseca mi ha detto di fare le cose che faccio di solito. Tutti i compagni mi aiutano, in particolare Diawara. Giocare a calcio era il mio sogno fin da bambino, ma in Africa era impossibile».

Esordio con gol per Nicola Zalewski, centrocampista classe 2002 italo-polacco (è nato a Tivoli ma ha scelto di giocare con la nazionale della Polonia), davanti agli occhi di Zibì Boniek, da poco nominato vice presidente della Uefa. «Ho fatto i complimenti a lui e a Darboe – le parole di Cristante – sono contento per la prestazione che hanno fatto. Era importante per noi lasciare la coppa a testa alta, siamo entrati bene in campo e abbiamo dato il 100%. Ci abbiamo provato fino alla fine».

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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.

C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.

Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».

Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».

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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.

Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».

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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.

Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.

I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.

L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.

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