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Rassegna stampa

Roma, la rabbia di Mourinho e quella del club contro Fabbri per rigore e rosso

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AS ROMA NEWS SASSUOLO MOURINHO – Da una parte la rabbia di Mourinho, costretto a vedersi la partita in una stanzetta vicino allo spogliatoio. Dall’altra quella della Roma, a cui alcune decisioni di Fabbri non sono proprio andate giù. Insomma, se la sfida con il Sassuolo non era iniziata bene per l’assenza del condottiero giallorosso, è finita anche peggio per le scelte dell’arbitro di Ravenna, scrive La Gazzetta dello Sport.

La società a fine gara non ha rilasciato commenti, nel rispetto di quanto deciso venerdì, dopo la conferma della squalifica per due giornate di Mourinho. Ma la delusione (eufemismo) per la condotta di gara di Fabbri era evidente tra i dirigenti giallorossi. E non solo per l’episodio del rigore, chiaramente quello che più risalta agli occhi. Ma anche per un altro paio di decisioni che hanno lasciato perplessi.

Se infatti sul rosso di Kumbulla (con penalty) Berardi è stato scaltro e furbo (anche se quella gamba alzata a colpire l’albanese ha scatenato le proteste dei tifosi romanisti), ci sono almeno due altri episodi che non sono piaciuti. Come l’entrata con il piede a martello di Tressoldi sul polpaccio destro di Abraham, che poteva essere punita con l’espulsione (invece dell’ammonizione subita dal brasiliano). O il presunto fallo di Matic su Frattesi, che ha portato al giallo del centrocampista serbo e alla sua successiva sostituzione per evitare guai maggiori (con la Roma già in dieci). Due decisioni – oltre a quella di Kumbulla-Berardi – che alla Roma non sono piaciute e che hanno lasciato un segno sulla partita.

E ovviamente non sono piaciute neanche a Mourinho, che allo stadio c’era, anche se nessuno lo ha visto. Il portoghese ha visto la partita nascosto vicino allo spogliatoio giallorosso. Da solo: lui, il monitor e il telefonino con cui comunicare con la panchina. La prima delle due giornate di squalifica l’ha vissuta così, contorcendosi dalla rabbia per non poter essere in campo ad aiutare i suoi ragazzi. Ed arrabbiandosi anche lui per le decisioni di Fabbri, direttore di gara della sezione di Ravenna: dal rigore al mancato rosso per Tressoldi, appunto.

Mou è arrivato presto allo stadio, ha preparato la partita con la squadra, fatto la riunione, per poi consegnare il gruppo nelle mani di Foti, il vice, che dopo 5 partite positive (4 vittorie e un pareggio) ha incassato la prima sconfitta. Poi José si è chiuso nella stanzetta, con un uomo della sicurezza fuori, a garantirne la privacy. Lo stadio, prima del via, si era stretto al suo fianco. L’attesa pañolada è stata fiacca, qualche fazzoletto in tribuna. Ma poi ci sono stati i cori e gli striscioni. «Chiunque difende i colori di Roma è nostro alleato. Daje Mourinho», in Curva Sud. E i due in Tevere: «Con Mourinho a difesa della Roma» e «Più colpite e più combatteremo. In campo 11 Mourinho». Insomma, l’Olimpico ha cercato di manifestargli solidarietà, cosa che però non ha lenito la rabbia finale. Sua e della Roma.

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FOTO: Credit by Depositphotos.com

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