Rassegna stampa
Graziani: “Non conosco l’iraniano però so che con Lukaku la squadra sarebbe da scudetto”
AS ROMA NEWS LUKAKU GRAZIANI – «Con Lukaku la Roma lotterebbe per lo scudetto, senza di lui torna ad essere una squadra da quinto o sesto posto». Ciccio Graziani, che di attaccanti se ne intende, non ha dubbi: solo con l’arrivo del belga si fa il salto di qualità. Questa la sua intervista al Corriere della Sera.
Eppure per il momento Tiago Pinto ha fatto una scelta differente, visto che arriverà l’iraniano Azmoun. Qual è il suo giudizio?
«Azmoun non lo conosco così bene. Se la Roma ha puntato su di lui ci sarà un motivo, però non mi sembra un attaccante in grado di spostare le gerarchie del campionato. Se la Roma vuole fare il salto c’è un solo nome».
Quale?
«Lukaku. Se alla fine arriverà, sarà valsa la pena aspettare. Con lui si lotta per vincere lo scudetto. Senza di lui la Roma è da quinto o sesto posto».
I costi però sono proibitivi.
«La società deve capire se vuole fare un piccolo sacrificio. Magari facciamo una colletta, li aiutiamo a far venire questo giocatore. Prendere Lukaku è come prenderne due perché fa reparto da solo».
Fino a poco fa il favorito sembrava essere Zapata.
«Se sta bene, rappresenta l’usato sicuro. Non è di prospettiva, ma conosce il campionato italiano e non avrebbe avuto bisogno di adattarsi. Il problema, però, secondo me è un altro».
Quale?
«Arrivare fino agli ultimi giorni di mercato senza avere un titolare indiscusso è una colpa della società».
Nel frattempo però è tornato Belotti.
«Ottima notizia, anche in chiave Abraham. Con un Belotti così non bisogna forzare i tempi di recupero dell’inglese. Il Gallo ne aveva fatti tre contro la Salernitana, anche quello annullato era una gran gol. Andrebbe cambiata la regola perché non si può annullare un gol per pochi centimetri. Il suo è un segnale importante di risveglio, sono convinto che può garantire una quindicina di gol, ne ha segnati più di 100 in Serie A. Quello passato è stato un anno sfortunato, il vero Belotti è questo, non quello che non segnava mai».
Pinto è stato per giorni in trattativa con il Santos per Marcos Leonardo. Che giudizio ha del calciatore?
«È giovane e per questo poco conosciuto qui da noi. Mentirei se dicessi che l’ho visto giocare tante volte, per questo mi devo fidare di chi l’ha individuato e dello scouting della Roma».
Il suo amico Falcao, che lo ha visto da vicino, ne parla benissimo.
«Allora diamogli retta perché lui è un gran conoscitore di calcio. Anche se la Roma lo prendesse, però, dovremmo dargli tempo di ambientarsi perché non è facile per nessuno cambiare continente, lingua, campionato e abitudini, figuriamoci per un giovane».
Sono stati accostati tanti attaccanti alla Roma, tutti con caratteristiche diverse, come se non ci fosse una strategia.
«Morata è un usato sicuro come Zapata, ma è uno da 12/13 gol, non è un cecchino. Gioca bene per la squadra, ma segna poco. Serviva più uno come Scamacca o Arnautovic, che a me piace tantissimo. Ha le caratteristiche giuste per fare reparto da solo. Per questo Lukaku sarebbe il top».
È proprio innamorato…
«Se la Roma prendesse lui ci vorrebbero due stadi per contenere tutte le persone. Già l’Olimpico è esaurito così, figuriamoci con lui. La gente lo andrebbe a prendere all’aeroporto, sarebbe un acquisto spaventoso per l’immagine e per il valore del calciatore».
I tifosi di Inter e Chelsea lo reputano un traditore.
«I calciatori sono tutti traditori. C’è gente che bacia la maglia e dopo una settimana chiede la cessione o l’aumento dello stipendio. I calciatori ormai sono così, il dio denaro ha fatto la differenza».
Lei correrebbe il rischio?
«Non mi interessa se è un voltafaccia. Io dico sempre ai tifosi: affezionatevi ai calciatori quando giocano per la vostra squadra, ma non li amate perché prima o poi arriva la delusione».
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